Padre Tonino Pasolini confida la sua preoccupazione per le elezioni: “Nessuno cede”
ROMA – “Bobi Wine, il cantante soprannominato ‘presidente del ghetto’, ha i giovani dalla sua; Yoweri Museveni, 76 anni, all’inizio fece bene ma ora non vuole lasciare il potere a nessun costo: tra loro non c’è dialogo e questo mi preoccupa”. A parlare con l’agenzia Dire è padre Tonino Pasolini, direttore di Radio Pacis, in Uganda dal 1966. L’intervista si tiene a due giorni dalle elezioni. Oggi il quotidiano locale Daily Monitor ha riferito di un blocco dei social network che sarebbe stato chiesto dall’Autorità per le comunicazioni. Una mossa, questa, tentata dopo che decine di account filo-governativi erano stati sospesi da Facebook e Instagram con l’accusa di influenzare il voto con “fake news” e messaggi d’odio.
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Secondo padre Pasolini, missionario comboniano, originario di Cesena, il problema è che “chi ha il potere non è disponibile né a cederlo né a dialogare”. La mancanza di apertura e disponibilità al compromesso sarebbe un tratto distintivo della campagna elettorale nel suo complesso. A confermarlo le decine di morti, con gli spari ad alzo zero, in particolare a novembre, durante un comizio culminato con il fermo di Wine. Lui, il cantante, 38 anni, al secolo Robert Kyagulanyi, può contare su un accordo con altre forze di opposizione nel caso giovedì Museveni non dovesse ottenere la maggioranza assoluta dei voti necessaria per un’elezione al primo turno. Padre Pasolini intravede comunque rischi di violenza, indipendentemente da chi risultasse vincitore. “Su questo voto ci sono grandi aspettative”, sottolinea il missionario, “soprattutto da parte dei giovani senza lavoro, per certi versi galvanizzati da Wine e decisi ad avere una parte attiva nel governo”.
Padre Tonino Pasolini
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Padre Pasolini parla da Arua, la città dove ha base Radio Pacis.