ROMA – “Nel 2021 è prevedibile che per la prima volta in Italia si scenda sotto i 400 mila nati, un dato che l’Istat nelle sue peggiori previsioni ipotizzava accadere solo dopo il 2030. Credo invece che ci arriveremo già nell’anno prossimo”. Parte da qui Rino Agostiniani, vicepresidente della Società italiana di Pediatria (Sip), che commenta con la Dire il nuovo Rapporto Istat che evidenzia la critica condizione della natalità in Italia.
Nello Stivale, infatti, anche “rispetto all’anno scorso, stiamo procedendo sempre verso la stessa direzione: dal baby boom al baby flop“, gli fa eco Fabio Mosca, presidente della Società italiana di neonatologia (Sin), che sul recente Rapporto Istat aggiunge: “Non è un caso che in Italia ci siano 170 over 65 ogni 100 bambini under14. Siamo il popolo più vecchio al mondo, con una elevata vita media, che a sua volta farà però aumentare le necessità di Welfare e Sanità”.
Il tutto, per forza di cose “‘peserà’ sui più giovani, che lavoreranno per sostenere il sistema di Welfare degli anziani. Un sistema scorretto, un circolo vizioso insostenibile che andrebbe messo al primo posto dell’agenda politica“.
Fortunatamente, questo governo “sembra se ne stia finalmente accorgendo- rimarca Mosca- Gli interventi del Family Act sembrano andare nella direzione giusta, ma purtroppo c’è un ritardo di 10 anni”. Sul punto anche il vicepresidente Sip, però, ha qualcosa da aggiungere: “Si parla di natalità ogni volta che esce un rapporto Istat, ma dopo diversi giorni di analisi e commenti il problema passa nuovamente in secondo piano, per venir dimenticato”.
Tra le problematiche che la denatalità italiana mette in luce ci sono le donne e i giovani, secondo gli esperti.
DONNE – Tra il 2008 e il 2017, infatti, “abbiamo perso 900 mila donne in età di procreazione” affonda Mosca. I due esperti, dunque, concordano nell’identificare “la riduzione delle donne in età fertile”, e il “basso” indice di fecondità, “che si aggira attorno a 1.2 figli per donna”, come due delle principali cause della denatalità crescente.