Il 14 luglio di Conte: parte l’assalto alla Bastiglia Autostrade

“… In luglio scoppiarono rivolte sia nelle città che nelle campagne, mentre le autorità dello Stato se la davano a gambe… i contadini rifiutavano di pagare i diritti feudali, assaltando i castelli e mirando agli archivi, per dare alle fiamme le carte che ne sancivano la servitù…”. Così gli studiosi ricordano la rivoluzione francese, con l’assalto e la presa della Bastiglia il 14 luglio 1789. La Bastiglia simbolo dell’antico regime, come la vecchia gestione Benetton di Autostrade che il premier Giuseppe Conte cerca di scalzare. Non sarà facile e nel Governo è l’ora dei coltelli: “L’atmosfera è molto tesa- rivela una fonte Dem- tra Conte e la ministra De Micheli non so come finirà, escono fuori sue lettere (con il parere dell’Avvocatura dello Stato che sconsiglia la revoca ai Benetton, ndr) e quando si arriva a cose simili è un bel casino. Per lei Conte come avvocato è scarso, per lui la ministra è quella che sta bloccando tutto… non so come ne usciranno”. Al momento, forse sperando nella notte che porta consiglio, si è deciso di convocare il Consiglio dei ministri alle 22. Poi slitterà, si discuterà e si faranno le ore piccole, senza giornalisti attorno. Si riuscirà a decidere qualcosa? Come l’ha messa giù il premier, che ha usato un tono fermo e deciso, qualcosa bisognerà deciderla, altrimenti la figuraccia è dietro l’angolo. Sarà una settimana di fuoco, il premier deve riferire alle Camere sul prossimo vertice europeo di fine settimana, quello dove si capirà quanti soldi metterà sul tavolo l’Europa e quale sarà la parte per l’Italia. Non solo, il Governo sta marcando un pericoloso ritardo su alcuni provvedimenti urgenti, a partire dal voto sul nuovo scostamento di bilancio. Significa altri miliardi di euro, in debito, per fronteggiare la tempesta che arriverà in autunno e che si abbatterà su imprese, tenuta dell’occupazione e assistenza sociale. Non solo, in questo clima incandescente aumentano i sospetti, a partire dallo stallo sulle prossime regionali di settembre, dove Pd e M5S non riescono a allearsi: “E Di Maio che blocca tutto – dice una fonte ‘grillina’- punta alla batosta così il Pd si spaccherà per eleggere un nuovo segretario,

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