“Il dono che questi personaggi regaleranno con la loro arte e le loro conoscenze non è pensato per una moltitudine di persone, bensì per pochissimi- spiega Marco Tamarri, responsabile settore Cultura e Turismo dell’Unione dei Comuni dell’Appennino- potrà capitare che accada anche per un unico camminatore”.
Complessivamente, si tratta di un investimento di 400.000 euro, sostenuto soprattutto dai Comuni toccati dai percorsi dell’Alta via dei Parchi, via della Lana e della seta (fino a Prato), via degli Dei (fino a Firenze), via Mater Dei, via Piccola Cassia e della via Linea Gotica. “Il coronavirus ha accelerato la voglia di stare all’aria aperta delle persone ed è una grande opportunità da cogliere, e ‘Crinali’ si unisce anche all’offerta culturale dell’estate”, dice Matteo Lepore, presidente Destinazione turistica di Bologna metropolitana.
Il 90% degli artisti coinvolti è originario delle zone in cui si sviluppano i cammini o comunque dell’Emilia-Romagna, proprio per valorizzare le realtà locali. “Tutti i professionisti sono pagati”, precisa Tamarri, raccontando di aver avuto l’idea di ‘Crinali’ proprio cercando un modo per ‘dare lavoro’ a tutte quelle persone attive nel mondo della cultura e dello spettacolo rimaste senza lavoro a causa dell’emergenza sanitaria. Tra i vari artisti che si possono incontrare lungo la strada, ci sono anche nomi celebri come gli attori Giorgio Comaschi, Vito, Paolo Cevoli, Anna Bonaiuto; ma anche circensi, musicisti e scrittori come Marcello Fois, Gianluca Morozzi e Paolo Benvegnù. Questo “nuovo turismo ha nella valle del Reno una delle dimostrazioni di rilievo nazionale. Vi faccio solo un elenco di tutti i beni culturali in quella valle: la Chiusa di Casalecchio, Sasso Marconi; il luogo della strage civile forse più importante della Seconda guerra mondiale, al netto della Shoah (Marzabotto, ndr); la Rocchetta Mattei; la chiesa progetta da Alvar Aalto; la casa di Morandi a Grizzana, le Terme a Porretta..”, dice l’assessore alla Cultura della Regione Emilia-Romagna. Insomma, per Felicori quello che viene fatto in questa zona della regione deve “essere il prototipo da moltiplicare per dieci in regione, in Italia per cento,