di Pietro Battaglia
ROMA – “L’arma in sé è uno strumento della morte. Quando uno Stato mette in condizione un cittadino di detenere legalmente un’arma delega una sua responsabilità a una persona che in un determinato momento della vita percepisce come insicuro l’ambiente in cui vive. Liberalizzare, dunque, la vendita delle armi è il simbolo del fallimento dello Stato. Per evitare che un cittadino sia indotto a detenere un’arma, acquisendo una licenza, bisogna informarlo adeguatamente sulle possibili conseguenze che potrebbero derivare dall’uso”. Questo il parere di Farshid Nourai, coordinatore nazionale dell’Associazione per la Pace (Assopace), intervistato dall’agenzia Dire.
L’ASSOCIAZIONE PER LA PACE
L’Associazione per la pace (Assopace) dal 1988 si fa promotrice di progetti politici e culturali volti alla realizzazione del disarmo, alla cessazione dei conflitti esistenti nel mondo, alla risoluzione dello squilibrio tra paesi ricchi e paesi poveri, al rispetto dei diritti umani e delle libertà dei popoli, alla pratica della nonviolenza e all’affermazione di una nuova idea di rapporto con il pianeta. “In una fase iniziale- ha aggiunto Nourai- la nostra associazione aveva come forza motrice principale il dibattito sulla questione palestinese. Successivamente si è deciso di dare spazio anche ad altri argomenti, specializzandoci sulle politiche del disarmo. Abbiamo aderito alla Rete del disarmo che è una realtà italiana che mette insieme diverse associazioni che svolgono attività di ricerca e campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini. L’Associazione per la pace è attiva in tutta Italia e ha gruppi locali che si coordinano tra loro”.
ARMA È STRUMENTO DELLA MORTE
“L’arma è in sé- afferma appunto il coordinatore dell’Associazione per la pace- uno strumento della morte. Detenerne una può provocare conseguenze irreparabili. Chi ne acquista una solitamente lo fa perché si sente insicuro. La percezione di insicurezza, specie negli ultimi anni, è stata cavalcata dalla propaganda politica nazionale e dalle aziende produttrici di armi che si sono mosse per valorizzarne l’uso, incrementando le vendite. Quando lo Stato consente a un cittadino di detenere in modo legale un’arma significa che delega una sua responsabilità,