“Elogia i boss”. Il caso della cantante calabrese Teresa Merante in procura

AGI – Finora se ne era parlato solo sui giornali, ora il caso di Teresa Merante, cantautrice calabrese, finisce in mano alla magistratura. Ad annunciare esposti sono sindacati e politici. La donna è sotto accusa per il contenuto di alcuni testi che, secondo i suoi detrattori, inneggerebbero ai capi della mafia calabrese e siciliana. Lei si difende e replica affermando che quelle canzoni fanno parte del repertorio culturale. Nella serata di ieri ha diffuso un video su Facebook in cui  parla di un “grandissimo polverone mediatico”.

“Non sono la cantante della malavita”

Il brano “U latitanti”, afferma, “non è stato scritto da me, ma è già stato interpretato in passato da altri cantanti folk”. Stessa ricostruzione anche per un brano sul Capodanno, “rivolto a tutti i calabresi che vivono fuori”, mentre il testo della canzone su Totò Riina “è stato scritto da me – dice – prendendo spunto dalla fiction Tv”. Merante nega di essere la cantante della malavita, sostenendo che la sua famiglia “nulla ha mai avuto a che fare con la criminalità organizzata. Non accetto di essere etichettata come la cantante della malavita in Calabria. Le mie interpretazioni in musica sono state canzoni d’amore, d’aggre

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