AGI – Devono ancora arrivare sui canali ufficiali, ma vengono già pubblicizzate sul dark web, quella parte di internet non accessibile con i comuni browser e motori di ricerca. Sono le fiale del vaccino anti-Covid-19, su cui i market digitali illegali stanno già provando a mettere le mani.
A fare la scoperta – e a parlarne con l’AGI – un gruppo di ‘hacker buoni’ italiani, il team cyber-security di Yarix, società italiana che si occupa di sicurezza informatica.
I particolari della scoperta li ha approfonditi Nicola Bressan del team di tecnici, che si occupa di scandagliare il web ‘in incognito’, lavorando in modo molto simile a quello degli 007, per evitare le minacce cibernetiche e per scoprire le tendenze del ‘mercato nero’ legato al Covid.
“Con il nostro team di ‘cyberthreat intelligence’ – spiega Bressan – abbiamo cercato annunci che potessero essere legati alla pandemia. Un lavoro complesso, perché sul dark web le risorse non sono indicizzate, e dunque bisogna conoscere l’indirizzo finale del sito per poterlo visitare. I market in questa parte della rete sono molto volatili: oggi esistono, domani non più, o magari cambiano forma, nel tentativo di rimanere nell’anonimato e per difendersi dalle indagini della polizia.
Una ventina i ‘black market’ famosi, che hanno messo in mostra test rapidi, farmaci inizialmente vietati dall’Aifa, come l’idrossiclorochina. E, nell’ultimo periodo, proprio i vaccini a marchio Pfizer-Biontech, sfruttando il fatto che sia il primo entrato in commercio”.
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