ROMA – Via libera dall’Aifa (Agenzia italiana del Farmaco) all’immissione in commercio del vaccino anti-Covid delle aziende Pfizer-Biontech. L’annuncio e’ stato dato in occasione di una conferenza stampa alla presenza del presidente, Giorgio Palu’, e del direttore generale, Nicola Magrini.
AIFA: VACCINO HA EFFICACIA 95%, SOGLIA PER ESSERE APPROVATO ERA 50%
“Il 95% e’ il dato ben noto dell’efficacia, vale a dire che nei grandi studi effettuati per questo vaccino di oltre 40.000 pazienti, 20.000 che hanno ricevuto il vaccino e 20.000 che hanno ricevuto un identico placebo, il 95% e’ stata la capacita’ di prevenzione del numero di persone che si sono ammalate di Covid. Quindi siamo passati dai 162 nel gruppo dei non vaccinati a solo 8 nel paziente del gruppo che invece ha ricevuto il vaccino”. Lo ha detto il direttore generale dell’Aifa, Nicola Magrini, nel corso di una conferenza stampa sul vaccino contro il Covid che si e’ svolta oggi.
“Il vaccino ha mostrato un’efficacia altissima, la soglia per essere approvato era del 50% di riduzione del numero dei malati nel gruppo trattato rispetto al placebo- ha proseguito Magrini- La possibilita’ di sapere se un paziente ha risposto o meno e’ data dalla risposta anticorpale e possiamo dire di si’; l’Italia avviera’ studi specifici nel prossimo anno su diverse popolazioni per sapere anche a che livello si situera’ la risposta complessiva, se pari alle attese o meno, e si valutera’ quindi sia l’efficacia- ha concluso- sia gli effetti indesiderati o reazioni avverse nell’uomo”.
AIFA: PROBABILE INFEZIONE MODESTA IN CHI HA RISPOSTA PARZIALE A VIRUS
“Quello che puo’ succedere se il virus infetta un soggetto che ha una risposta parziale nei confronti del virus e’ che ci puo’ essere magari un’infezione in forma piu’ modesta e moderata“. Lo ha detto il presidente dell’Aifa, Giorgio Palu’, nel corso di una conferenza stampa sul tema dei vaccini che si e’ svolta oggi.
“Per quanto riguarda l’immunita’ sterilizzante sara’ opportuno valutarla- ha proseguito Palu’- finora anche con 20mila soggetti e 20mila placebo non c’e’ stata l’opportunita’ di verificare, di studiare in tutti, di identificare i soggetti che eventualmente contraggono l’infezione. Era uno sforzo enorme andare a fare il tampone a tutti per vedere se quel virus era un virus diverso,