“La riabilitazione vestibolare è la strategia terapeutica più utile”, dichiara all’agenzia Dire Giuseppe Attanasio, professore del corso di Vestibologia presso la Sapienza di Roma e dirigente medico Otorino presso il Policlinico Umberto I di Roma
ROMA – Movimenti rotatori, oscillatori o di sbandamento quando in realtà si è fermi, accompagnate in fase acuta da sudore e nausea. Questo è quello che un soggetto può avvertire quando sopraggiunge una vertigine. Anzi ben il 30% della popolazione italiana riferisce di aver sofferto di questi sintomi almeno una volta nella vita. Per capire qual è l’origine delle vertigini, come si effettua la diagnosi e quali sono le strategie terapeutiche vincenti l’agenzia di stampa Dire ha intervistato Giuseppe Attanasio, professore del corso di Vestibologia presso la Sapienza di Roma e dirigente medico Otorino presso il Policlinico Umberto I di Roma.
– Cosa sono le vertigini e qual è il numero del problema in Italia?
“Le vertigini sono un sintomo e non la malattia. Il paziente spesso riferisce le vertigini quando va da un medico ma è bene capire di cosa sta parlando. Molto spesso il soggetto riferisce di aver accusato una vertigine con relativo senso di instabilità, di oscillazioni e incapacità di camminare in linea retta. La vertigine per definizione è una sensazione di rotazione dell’ambiente intorno a se stessi. In caso contrario si può parlare di instabilità o disequilibrio. Almeno il 30% della popolazione possiamo dire ha avuto un esperienza di questo tipo ma spesso questi sintomi tendono a scomparire in maniera spontanea e allora il paziente non si reca dallo specialista”.
– C’è un solo tipo o ne esistono di diversi? E come distinguerle, ai primi esordi, da un banale giramento di testa?
“Certamente ci sono moltissimi tipi di vertigine. Ci sono vertigini che vengono procurate dalle malattie dell’orecchio e che si chiamano le vertigini periferiche come quella posizionale, l’infiammazione del labirinto per un fatto di tossicità alimentare o farmacologica, o per infezione dell’orecchio medio. Altre invece sono di tipo centrale ossia hanno un origine più cerebrale emicraniche e quelle del nervo vestibolare avvertite in corso di fibromi,