ROMA – Sei episodi conclusivi in cui donne indipendenti al potere, in questa ultima stagione piu’ che mai, nuove e inaspettate alleanze, morti sconvolgenti, famiglie spezzate e un Giubileo da cui ricavare denaro. E ancora, Aureliano e Spadino alla conquista di Roma, legami che vanno oltre quelli di sangue, rivelazioni intime, il ‘lato oscuro’ del sindaco Amedeo Cinaglia e la ricerca di un re che possa occupare il trono della Capitale.
Tutti questi elementi si mescolano dando vita alla stagione piu’ bella di Suburra, presentata oggi in streaming, che non da’ allo spettatore il tempo di annoiarsi. Senza dimenticare l’eccellente colonna sonora curata da Piotta, che sa ben raccontare le vicissitudini dei personaggi (come ha gia’ dimostrano in ‘Suburra 1′), un ritmo incalzante della narrazione e alcune scene mozzafiato, che resteranno nella storia della serialita’ italiana.
Questa e’ la terza stagione di Suburra, in arrivo su Netflix dal 30 ottobre e nei 190 Paesi in cui il servizio e’ attivo.
“Questa esperienza ti lascia delle cose e si porta via delle altre. Si porta via quello che si puo’ toccare come i costumi, le macchine di scena, i posti che hai conosciuto molto bene in questi anni, e che sono diventati parte della tua vita, pero’ ti lascia la cosa piu’ bella di questo lavoro, ovvero i legami (come quello con Giacomo Ferrara, ndr), che hanno forgiato la mia vita professionale e privata”, ha detto Alessandro Borghi, interprete di Aureliano, durante la conferenza”.
Parole condivise anche da Ferrara, interprete di Spadino: “Sono i rapporti umani che ti rimangono, non solo quelli con il cast artistico ma anche con tutti i tecnici che sono dietro la macchina da presa e che ci hanno seguito nel corso delle tre stagioni”, ha detto l’attore, che ha concluso: “mi rimarra’ anche Spadino, abbiamo camminato insieme per sei anni, dal film ‘Suburra’ fino alle tre stagioni. Questa serie rimarra’ un pezzo di cuore”.
Lanciata nel 2017 e concepita sin dal principio per raccontare la profana trinita’ – Chiesa,