AGI – Come dire: chi crede di stare in piedi guardi di non cadere? Si saprà con i retroscena e con le ricostruzioni quale sia stato il tono dell’udienza conclusasi con l’annuncio che Giovanni Angelo Becciu, da due anni cardinale e responsabile del dicastero delle cause dei santi, ha lasciato l’uno e l’altro incarico. Pare non si sia trattato di cosa pacifica, comunque, e che Papa Francesco abbia – metaforicamente o meno – picchiato qualche pugno sul tavolo.
© Pierpaolo Scavuzzo/Agf
Mons. Angelo Becciu
La cosa non rappresenta una sorpresa, vista la portata della decisione e la personalità dell’ormai ex porporato, per anni indicato come uno degli emergenti nelle file della curia vaticana. Ma vista anche la personalità del Papa, e della sua decisione nell’affrontare i residui di una stagione fatta molto spesso di finanze spensierate o almeno un po’ azzardate all’interno delle Sacre Mura.
Un giovane brillante
Un percorso, quello di Becciu, filato via liscio e senza intoppi per molto tempo, poi impuntatosi sulla spinosa storia della compravendita di un palazzo intero nel quartiere più lussuoso di Londra, cui seguì uno scontro con Pietro Parolin, il titolare della segreteria di Stato. Ma questo è l’epilogo della carriera ecclesiastica di Becciu, sardo di Pattada in provincia di Sassari. Prima c’è molto di più.
Una carriera anche diplomatica, la sua, che lo vede dopo l’ordinazione sacerdotale operare nelle nunziature di paesi africani e latinoamericani, fino ad essere indicato da Benedetto XVI alla sede di Cuba, e sulla delicatezza dell’incarico non è necessario dire oltre.
Il 10 maggio 2011 è ancora Benedetto XVI a nominarlo Sostituto per gli Affari generali della Segreteria di Stato, e nel 2013 Papa Francesco conferma