I lavori del Consiglio Grande e Generale ripartono dal Comma numero 4, con cui viene richiesta una proroga del “termine per la conclusione dell’attività di inchiesta della Commissione Consiliare istituita con Legge Costituzionale n.2/2019”. Successivamente si passa al Comma numero 5: ovvero l’esame, in seconda lettura, del Progetto di legge di modifica della Legge sulle Giunte di Castello, su cui tutte le forze politiche si esprimono in maniera favorevole. La relazione introduttiva è affidata al Sds Elena Tonnini. “La novità politica più importante all’interno delle proposte è la possibilità del voto ai cittadini stranieri residenti nel territorio da almeno 10 anni – spiega il Segretario -. Si dà un riconoscimento economico maggiore nella consapevolezza che in questo modo si garantisce una maggiore autonomia nel condurre un impegno tanto importante. Riconoscimento che viene compensato dalla diminuzione dei membri all’interno dalla Giunta”. “E’ un Pdl – osserva Lorenzo Bugli (Pdcs) – che ha aperto una riflessione e ha messo la politica davanti a un bivio che richiedeva una scelta importante: o rivedere i nostri enti territoriali o dare loro maggiore incisività e autonomia di intervento. Questa maggioranza ha optato in tale senso, conferendo maggiore dignità, autonomia e incisività alle nostre amministrazioni locali. Matteo Rossi (Npr) ricorda che “la Giunta deve essere soprattutto una istituzione che dia un contributo fattivo e non solamente di facciata istituzionale alla funzionalità del Paese, qualcosa di perfettamente integrato e non una istituzione secondaria”. Mentre per Eva Guidi (Libera) “occorre tenere presenti le considerazioni fatte dalla Giunte che ha bisogno di forme di collaborazione dell’apparato pubblico più snelle e rapide”.
Di seguito una sintesi degli interventi
Comma 4: Apri Richiesta di proroga del termine per la conclusione dell’attività di inchiesta della Commissione Consiliare istituita con Legge Costituzionale n.2/2019 e deliberazione conseguente (articolo 5, Legge Costituzionale n.2/2019)
Gerardo Giovagnoli (Npr): E’ la prima vera richiesta di proroga dei lavori della Commissione, le precedenti due avevano a che fare con il prospettarsi della campagna elettorale quindi con l’interruzione legata al Covid.