ROMA – “Questo Stato, questi Tribunali stanno diventando disumani. E’ in corso una guerra, una grave emergenza umanitaria. I bambini che hanno vissuto allontanamenti coatti e casa famiglia hanno sviluppato patologie legate al sistema immunitario, o sono diventati chiusi in se stessi, depressi o aggressivi, con percorsi scolastici falliti. Bisogna agire in fretta per il bimbo di Parma che il 14 agosto scorso e’ stato portato via da sua madre, con i soli vestiti che aveva addosso, senza un cambio, un gioco o un pupazzo cui aggrapparsi per non impazzire”. Sono le parole accorate di Michela Nacca, avvocata e presidente di Maison Antigone, sentita dall’agenzia di stampa Dire.
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Da anni l’associazione da lei presieduta combatte nei Tribunali italiani l’utilizzo del costrutto ascientifico della PAS e aiuta mamme e bambini che finiscono nella spirale di CTU, servizi sociali che mettono “sotto accusa in nome della bigenitorialita’ il ‘genitore protettivo’“. Spiega Nacca: “La petizione – lanciata qualche mese sul profilo Fb dell’associazione https://www.facebook.com/maisonantigone – torna quanto mai attuale sul caso del bimbo di Parma, che potrebbe essere stato anche ospedalizzato o vaccinato, cosa che era stata sconsigliata, e per il quale, per il suo trascorso, c’e’ il serio rischio che possa aver avuto un crollo fisico e psicologico. Ho chiesto- spiega la presidente- provocatoriamente l’intervento dei Caschi Blu e la creazione di corridoi umanitari per mamme come P. e il suo bambino, del quale da 15 giorni non si hanno piu’ notizie“.
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Ecco la parte conclusiva della petizione: “La contraddizione, l’incoerenza logica e giuridica, la violazione della Convenzione Internazionale per i Diritti del Fanciullo di NY e dell’UE, della Convenzione di Istanbul, nonche’ di varie norme costituzionali, ci appare evidente e pericolosa, perche’ questa mancata giustizia indurra’ le madri vittime a non denunciare piu’, i bambini vittime di abusi domestici a non essere piu’ protetti: entrambi condannati a vivere in un ambiente di degrado,