E’ il 25 agosto di sessant’anni fa quando la fiaccola olimpica, dopo aver riposato per una notte sul Campidoglio, fa il suo ingresso alle 17.30 nello stadio Olimpico
di Erika Primavera e Emiliano Pretto
ROMA – Il volo delle colombe mentre Livio Berruti va a vincere l’oro nei 200 metri. La corsa a piedi nudi di Abebe Bikila nella notte che avvolge l’Arco di Costantino. Le gare di lotta sotto le volte della Basilica di Massenzio. I pugni di Nino Benvenuti sul ring del Palazzo dello Sport. Istantanee indelebili come l’anno dei Giochi Olimpici di Roma che consegnano alla storia il 1960, proprio come l’elezione di Kennedy negli Stati Uniti, l’uscita nelle sale di ‘La dolce vita’ di Fellini, l’emissione dei primi raggi laser in California. E al centro del mondo, in quei 12 mesi, c’è anche la Città eterna. Roma con la meraviglia dei suoi sampietrini, dei pini maestosi di Villa Borghese, delle pietre levigate dell’Appia Antica. Roma con la grandezza delle nuove architetture, il Palazzetto dello Sport, il Velodromo, lo stadio Flaminio. E’ il 25 agosto di sessant’anni fa quando la fiaccola olimpica, dopo aver riposato per una notte sul Campidoglio, fa il suo ingresso alle 17.30 nello stadio Olimpico, per poi terminare sulle gambe di Giancarlo Peris, ultimo tedoforo, il viaggio verso il braciere.
PERCORSO OLIMPICO – L’Olimpiade di Roma, la diciassettesima dell’era moderna, inizia il 15 giugno del 1955 quando il Comitato Olimpico Internazionale con 35 voti sceglie la candidatura italiana a discapito di quella di Losanna. Il Comitato organizzatore guidato da Giulio Andreotti inizia subito la programmazione e la costruzione di nuovi impianti e strutture in tutta la città, ma anche fuori dai confini cittadini e regionali.
Protagonisti assoluti il quartiere Flaminio, in cui sorge il Villaggio che ospita i 5.346 atleti (4.734 uomini e 612 donne) fino alla Cerimonia di chiusura dell’11 settembre, ma anche l’Eur, entrambi ridisegnati da quella che oggi definiremmo l’archistar Pier Luigi Nervi. Ma Roma apre il suo abbraccio anche alle gare a pochi km dalla città,