Cossutta: “La Casa delle Donne trattata come un’inquilina morosa, proposte inaccettabili”

ROMA – Dal Campidoglio “proposte irricevibili, inaccettabili e provocatorie. La Casa viene tratta come un’inquilina morosa. Se continuiamo cosi’ sara’ la morte della Casa, perche’ non ce la facciamo“. Cosi’, all’agenzia di stampa Dire, Maura Cossutta, presidente della Casa Internazionale delle Donne, che stamattina ha incontrato, con una delegazione, l’assessora al Patrimonio e alle Politiche Abitative del Comune di Roma, Valentina Vivarelli, a proposito della difficile trattativa col Campidoglio in piedi da diversi mesi sulla permanenza nel complesso del Buon Pastore, in via della Lungara 19, e sul debito.

“L’incontro non e’ andato bene- spiega Cossutta– Non erano presenti ne’ la sindaca Virginia Raggi, ne’ la delegata alle Politiche di genere, Lorenza Fruci. C’era solo l’assessora Vivarelli, come se la nostra fosse solo una questione di contabilita’ legata al patrimonio e non una questione politica. La nostra proposta di transazione non e’ stata presa in considerazione, e’ come se si ricominciasse da capo. Hanno ribadito che il debito va rateizzato, ci e’ stato detto che ci arrivera’ una nota per comunicarci che e’ stato aggiornato a un milione di euro, nonostante da agosto del 2018 sia stata revocata la Convenzione. Abbiamo proposto un tavolo per la rivalutazione del debito e del valore economico dei servizi, anche perche’ la Regione Lazio ha fatto uno studio con gli indicatori dei servizi di valore sociale, ma non hanno voluto”.

Continua Cossutta: “La loro idea e’ dilazionare, andare avanti, scaricare sul futuro la responsabilita’ e chiedere la rateizzazione, come e’ scritto nella norma transitoria della bozza di regolamento sui beni immobili non disponibili contestato dal mondo dell’associazionismo, per cui tutte le associazioni che sono morose possono stare ancora tre anni nell’immobile, ma devono rateizzare il debito”. Ma “se mi proponi la rateizzazione- sottolinea- vuol dire che non accetti la transazione economica, che ha in se’ la fine del contenzioso”. “Siamo in difficolta’ estrema, non abbiamo certezza, non possiamo partecipare ai bandi”, aggiunge Cossutta. La Casa in questi anni “ha continuato a garantire i servizi, pagare le utenze e fare la manutenzione straordinaria”,

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