Autismo, Sip: “Incremento allarmante da anni ’70, partita indagine”

Roma – Da 1 su 10.000 negli anni ’70 a 1 su 59 nel 2018. Sono questi i numeri dell’incremento dei disturbi dello spettro autistico (DSA) secondo i CDC di Atlanta (Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie, ndr). Un incremento di casi che Antonio Del Vecchio, Tesoriere della Società italiana di pediatria (Sip), e il pediatra Giovanni Cerimoniale, definiscono ‘allarmante’ sul numero di luglio/agosto di Pediatria, la rivista della Sip.
‘Le problematiche del neurosviluppo coinvolgono circa il 15% della popolazione pediatrica e, come è noto, oltre il 50% dei disturbi neuropsichiatrici dell’adulto ha un esordio in età evolutiva. Tali disturbi globalmente rappresentano il 13% di tutte le patologie dell’intera popolazione, con un peso addirittura maggiore delle malattie cardiovascolari’, scrivono Del Vecchio e Cerimoniale nell’articolo ‘I pediatri e l’autismo: una fotografia in chiaroscuro’. In Italia i dati ufficiali derivanti dai sistemi informativi regionali sono quelli del Piemonte (1:263) e dell’Emilia Romagna (1:256). Nel Lazio i dati del Sistema Scolastico Regionale hanno evidenziato nell’anno 2016-2017 una prevalenza di 1:370 alunni.
‘Questi disturbi comportano un consistente carico sanitario, sociale ed economico, trattandosi di patologie che, nella maggior parte dei casi, accompagnano l’individuo per tutta la durata della vita- evidenziano i pediatri- Dobbiamo considerare che il neurosviluppo è una realtà complessa ed estremamente dinamica ed è evidente l’importanza della precoce individuazione di segnali di allarme per lo sviluppo di traiettorie patologiche neuroevolutive, dove è cruciale il ruolo del pediatra di famiglia’.
Con la Legge 134 del 18 agosto 2015, ‘Disposizioni in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie’, si sta cercando di mettere in atto misure tese a rendere più efficaci i sistemi di intercettazione, di diagnosi e riabilitazione dei pazienti affetti da tali patologie.

‘Il gruppo di lavoro dell’Istituto superiore di Sanità, composto dai rappresentanti delle maggiori società scientifiche della pediatria italiana e delle organizzazioni sindacali di categoria, ha individuato gli item di più alta sensibilità/specificità, sostenuti da evidenze scientifiche,

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