VIDEO | ‘Catarella’ a Reggio Calabria: “Dialogare con Camilleri era bellissimo”

Lo ha dichiarato alla Dire, in occasione dell’uscita di “Riccardino”, l’attore siciliano Angelo Russo che nella serie tv sul commissario Montalbano interpreta l’agente Catarella

REGGIO CALABRIA – “La mia esperienza su questo personaggio e’ partita quando il maestro Camilleri ci chiamo’ a Roma per una serie di prove. Ho conquistato il ruolo quando lui mi chiese se avessi letto i suoi libri, in realta’ non li avevo letti, pero’ gli dissi di si’, aggiungendo che non avevo capito una parola. Lui mi rispose: tu sei Catarella veramente“. Cosi’ alla Dire l’attore siciliano Angelo Russo interprete dell’agente Catarella nella serie tv sul commissario Montalbano. Russo oggi era a Reggio Calabria per una serie di eventi, promossi dalla libreria Ave, in occasione dell’uscita di “Riccardino”, ultimo libro di Andrea Camilleri, edito postumo a distanza di un anno dalla sua morte e dedicato al commissario Montalbano.
Due le occasioni di incontro per l’attore nel capoluogo dello Stretto. La prima in questura, insieme al giornalista Mimmo Nunnari e ai vertici della polizia, rappresentati dal questore Maurizio Vallone. La seconda alla libreria Ave nel corso della quale Russo ha incontrato gli appassionati del maestro Camilleri e dei libri su Montalbano.

RUSSO: “CAMILLERI TI INCANTAVA COL SUO MODO DA SICILIANO DI PORTO EMPEDOCLE”

“Mi identifico molto nel personaggio di Catarella – ha aggiunto l’attore – anche nella vita sono un giocherellone, mi piace scherzare. Tutta la polizia crede in Catarella, lui e’ l’ultimo chiodo della carrozza, crede nel suo commissario, crede alla polizia, alle istituzioni. In un episodio dico al commissario: ‘dottore ci hanno scritto cornuto, in piccolo ma ce l’hanno scrivuto’”. E del suo rapporto con il papa’ del commissario siciliano, Russo ha raccontato: “Di Andrea Camilleri ricordo tutti i nostri incontri: da quando fumava, alle sue battute. Per me lui era la saggezza, ti incantava con il suo modo da siciliano di Porto Empedocle. Dialogare con lui era bellissimo. “Ora – ha concluso Russo – dovremo raccontare Riccardino. Ma Montalbano non muore, si allontana,

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