ROMA – Un appello ai dimostranti affinché si astengano da “qualsiasi tipo di violenza” ma anche un monito al potere costituito, perché la “lotta per il buongoverno, contro la corruzione endemica e per la rifondazione del Mali” continua, è stato rivolto dall’imam Mahmoud Dicko dopo tre giorni di proteste e disordini a Bamako.
Le dichiarazioni del capo religioso, ispiratore dei cortei di protesta contro il presidente Ibrahim Boubacar Keita, sono state rilasciate nel corso di una cerimonia funebre in memoria di alcune delle persone uccise durante gli scontri con la polizia e i militari della forza anti-terrorismo dispiegata nella capitale.
Secondo il portale di informazione Mali Actu, i disordini sono stati particolarmente gravi a Badalabougou, un quartiere residenziale dove si trovano la sede del partito di opposizione Union pour la République et la Démocratie, l’abitazione del presidente contestato della Corte costituzionale Manassa Diakono e la casa dello stesso imam Dicko.
Stando a bilanci diffusi da ospedali e servizi di soccorso, negli scontri hanno perso la vita almeno 11 persone. Oltre 200 i feriti.