Magda Di Renzo, psicoanalista junghiana e responsabile del servizio Terapie dell’Istituto di Ortofonologia (IdO), presenta il libro ‘Sogni contagiati. Il dialogo coscienza-inconscio ai tempi del Covid-19’ (Edizioni Magi)
ROMA – Nei sogni degli italiani il Covid-19 si e’ travestito da ladro, bambola assassina, buio e incendio. Tema ricorrente in molte produzioni oniriche sono state le invasioni, lo scoppio di infezioni o abitazioni con finestre chiuse da cui era impossibile uscire. Ma un dato positivo c’e’: durante il lockdown tutti hanno sognato di piu’.
“Sia quelli che non erano soliti ricordare i loro sogni e che, invece, hanno iniziato farlo, sia quanti li ricordavano ma ne hanno prodotto una maggiore quantita’. I sogni sono rimasti il nostro grande punto di riferimento, l’unica cosa che davvero non e’ cambiata e che ci ha permesso di gettare una luce diversa nel mondo interno delle persone. In linea di massima questo evento del collettivo ha permesso a ciascuno di noi di amplificare e vedere in modo piu’ chiaro la propria problematica”. Cosi’ Magda Di Renzo, psicoanalista junghiana e responsabile del servizio Terapie dell’Istituto di Ortofonologia (IdO), presenta il libro ‘Sogni contagiati. Il dialogo coscienza-inconscio ai tempi del Covid-19′ (Edizioni Magi), curato insieme a Bruno Tagliacozzi, psicoanalista junghiano e coordinatore della Scuola di specializzazione in Psicoterapia psicodinamica dell’eta’ evolutiva IdO-Mite di Roma.
Il coronavirus si e’ “presentificato come ‘un’Umbra Mundi’, citando Murray Stein, che effettivamente ci ha colpito e sovrastato- afferma Tagliacozzi- ma in questo senso ci ha dato anche la possibilita’ di trovare nuove strade di realizzazione e individuazione per i nostri pazienti“.
Per alcune persone, infatti, “la reclusione ha significato una sana introversione, un guardarsi dentro in altro modo. Abbiamo analizzato moltissimi sogni- continua Di Renzo- ma nel libro ne riportiamo solo alcuni perche’ non volevamo tanto vedere i contenuti che emergono, quanto capire in che modo fossero in relazione con la storia del singolo individuo. In tutti i sogni abbiamo trovato l’elemento dell’ansia esterna, ma questa ansia esterna ha permesso di vedere meglio la propria ansia interna. Per alcuni addirittura e’ stato un momento costruttivo. In molti sogni era presente una visione prospettica e costruttiva, si cominciava a immaginare il futuro. Un elemento estremamente importante quando si parla di contagio psichico”.