Donne, a 25 anni da Pechino il Position Paper ‘Il cambiamento che vogliamo’

ROMA – Quali cambiamenti occorrono per trasformare in opportunita’ la crisi generata dalla pandemia Covid19? Cosa fare per andare oltre un sistema economico, sociale e culturale diventato palesemente insostenibile perche’ continua a escludere le donne, crea profonde ineguaglianze e sfrutta voracemente le risorse naturali e i corpi senza garantire benessere per tutti/e? Un ampio gruppo di donne femministe attive su diversi temi e di diversa provenienza storica e teorica – rappresentanti di associazioni e organizzazioni femministe e femminili, di organizzazioni della societa’ civile e di Ong, oltre a singole esperte – coordinato da D.i.Re Donne in rete contro la violenza ha provato a rispondere a queste domande con il Position Paper ‘Il cambiamento che vogliamo. Proposte femministe a 25 anni da Pechino’, concentrandosi sulle sette aree critiche identificate come prioritarie dalle Nazioni Unite per rilanciare e attualizzare la Piattaforma d’azione di Pechino, adottata all’unanimita’ da tutti i paesi del mondo 25 anni fa, nella storica IV Conferenza mondiale delle donne. Giovedi’ alle 10 si terra’ una conferenza nella sede della Dire di Corso Italia che sara’ trasmessa in diretta streaming sul canale youtube dell’agenzia.

“La Conferenza di Pechino aveva suscitato grandi speranze di uguaglianza e diritti. Speranze andate progressivamente deluse per i diversi ambiti dei diritti delle donne”, constata Marcella Pirrone, avvocata e presidente di Wave, la rete europea dei centri antiviolenza, che insieme a Elena Biaggioni, avvocata e referente Gruppo avvocate D.i.Re, Claudia Pividori, esperta di diritti umani del Centro Veneto Progetti Donna e Alice degl’Innocenti, vicepresidente del centro antiviolenza Vivere Donna Onlus, ha coordinato i lavori per D.i.Re con il supporto di Daniela Colombo, economista dello sviluppo e attivista del movimento femminista internazionale. Nel luglio del 2020, 25 anni dopo, “siamo nel mezzo di una crisi sanitaria, economica, sociale, psicologica, non preannunciata e senza precedenti”, fa notare Daniela Colombo.

“Nei primi sei mesi del 2020 le donne hanno retto l’intero paese con il lavoro di cura nell’ambito delle relazioni familiari, delle strutture socio-sanitarie e scolastiche, e con professionalita’ trasversali all’intero mondo occupazionale.

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