ROMA – La radioterapia gioca un ruolo fondamentale nella lotta ai tumori, qualsiasi distretto del corpo può essere trattato quello che piuttosto può fare la differenza nella scelta terapeutica è l’istotipo. Tra l’altro questa branca dell’oncologia non solo è efficace ma risulta tra le meno costose. In più questa specialità nel nostro Paese non ha nulla da invidiare a quella delle altre nazioni. Questo è lo scenario, nel complesso positivo che mette in luce deficit al Sud e descritto oggi nell’incontro ‘I numeri della radioterapia in Italia’ organizzato da Airo, l’Associazione Italiana di Radioterapia ed Oncologia Clinica, e condotto dal giornalista Gerardo D’Amico.
Nel corso dell’evento è stato presentato il censimento annuale condotto dall’Associazione che registra 183 Centri di radioterapia nel pubblico o nel privato convenzionato, con una sofferenza al Sud e nelle isole; 185 Unità di radioterapia al Nord pari a 7,9 unità per milione di abitanti, 137 al Centro, pari a 7,6 per milione di abitanti e 108 al Sud pari a 5,7.
Sono funzionanti 377 acceleratori lineari (LINAC) e 53 unità di radioterapia in grado di eseguire trattamenti con tecnologie ad altissima complessità; oltre a queste 430 macchine per radioterapia a fasci esterni, sono presenti sul territorio italiano 36 per radioterapia intraoperatoria (IORT) e 69 per la brachiterapia ad alto e basso dosaggio.
La radioterapia, per chi non lo sapesse, utilizza radiazioni ionizzanti, in prevalenza raggi X ad alta energia ed è un trattamento salva-vita e una cura fondamentale per molti tipi di tumore. Ma è necessario svecchiare il parco macchine, il 29% delle quali ha più di 12 anni.
“Siamo in linea con gli altri Paesi europei per quanto riguarda il Nord e il Centro, oltre il 60% dei macchinari è in numero sufficiente, per quanto riguarda il Sud si riscontra, invece, una criticità qualitativa e quantitativa delle macchine e delle Unità di radioterapia – dichiara Vittorio Donato, Capo Dipartimento Oncologia e Medicine Specialistiche, Direttore Divisione Radioterapia, AO San Camillo Forlanini di Roma e Presidente AIRO – esiste un’esigenza stringente di rinnovare il parco macchine in tempi brevi per due motivi: un adeguato supporto tecnologico migliora i vantaggi per i pazienti e riduce i tempi di trattamento.