ROMA – Un sistema di faglie esteso per almeno 100 chilometri di lunghezza a sud-est di Santa Maria di Leuca (in provincia di Lecce), che ha iniziato la sua attività tettonica tra 1,3 e 1,8 milioni di anni fa e tuttora si muove di un 0,2-0,4 millimetri all’anno. Facendo parte della placca adriatica, questo sistema di faglie solo raramente è causa di terremoti, ma gli studiosi esperti in vulcanologia e oceanografia- che lo hanno individuato illuminando i fondali marini e ricostruendoli in 3D- sono pressochè certi che sia stata proprio questa faglia a causare il forte terremoto che colpì il Salento nel 1743, quando si verificò anche uno tsunami che investì il porto di Brindisi.
LA SCOPERTA
Quello che gli studiosi hanno scoperto è un sistema di faglie esteso per almeno 100 chilometri di lunghezza, lungo il quale si sono generati due ampi bacini sedimentari: a individuarlo è stata una ricerca condotta da un team di ricercatori dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e dell’Istituto nazionale di Oceanografia e di Geofisica sperimentale (Ogs) nell’ambito del progetto Fastmit, coordinato e supportato dal fondo premiale 2014 del ministero dell’Università e della Ricerca, appena pubblicata sulla rivista ‘Tectonics’ dal titolo ‘Active extension in a foreland trapped between two contractional chains: The South Apulia Fault System (Safs)’.
La scoperta di tale sistema di faglie, denominato South Apulia Fault System (Safs), è stata possibile grazie una serie di campagne geofisiche eseguite con la nave Ogs Explora. Attraverso, poi, l’analisi di dati batimetrici ad alta risoluzione e di diversi profili e linee sismiche che hanno permesso di illuminare sia le strutture crostali profonde che i sedimenti quaternari che costituiscono il fondale marino, i ricercatori hanno ricostruito la geometria tridimensionale dei principali orizzonti geologici e delle faglie presenti in quest’area fino a una profondità di circa 12 chilometri.
IL SISTEMA DI FAGLIE È TUTTORA ATTIVO
In particolare, lo studio congiunto Ogs-Ingv ha dimostrato che il Safs ha iniziato la sua attività tettonica tra 1,3 e 1,8 milioni di anni fa,