VIDEO | FOTO | Imprese in piazza a Bologna: “Basta blocchi e violenza dai Si Cobas”

BOLOGNA – Piccole e medie aziende bolognesi insieme e in piazza per protestare contro… il sindacato. Ieri pomeriggio imprenditori e dipendenti del comparto della produzione e distribuzione di generi alimentari hanno promosso un inconsueto sit-in davanti alla sede del Si Cobas di via Saffi, a Bologna. Nel mirino dei manifestanti ci sarebbero diversi episodi di minacce, ritorsioni e blocco della produzione, ognuno con la sua vicenda particolare, ma tutte con un unico denominatore di fondo: la presenza di delegati o iscritti al Si Cobas, che sarebbero ‘responsabili’ di ‘ricatti’ alle aziende per cui lavorano con azioni particolarmente aggressive o addirittura violente (alcuni riferiscono di alterchi piuttosto burrascosi con i colleghi, arrivando addirittura a tirar fuori coltelli a scopo intimidatorio, senza conseguenze).

“Stop ai ricatti, no alle minacce. Lasciateci lavorare“, si legge sui cartelli; slogan che i presenti, una cinquantina circa, hanno mostrato e urlato a gran voce proprio di fronte alla sede del sindacato. Uno dei problemi infatti è il danno economico che ne consegue. Gli esempi non mancano.

“L’altro giorno hanno bloccato un panificio in modo da non far uscire né entrare le cose. Sono rimasti lì quattro-cinque quintali di pane che non sono stati consegnati“, racconta Imran Nugal, titolare della Premiata forneria, che rifornisce supermercati e collabora anche con le Cucine popolari di Roberto Morgantini. “Hanno manifestato bloccando entrata e uscita, di conseguenza i corrieri non potevano prendere il pane e portarlo fuori- conferma Andrea Nanni, dipendente- il metodo che utilizzano è sbagliato, perchè bloccare un’attività e poi pretendere di essere ri-assunti in generale non penso sia la cosa migliore da fare. Non è giusto”.

Secondo Nugal, il comportamento dei tesserati Si Cobas è per “dare segnali, del tipo che se uno è tesserato con loro non gli si può fare nulla”, ma così “non fanno trattamento sindacale: fanno violenza sindacale, fanno chiudere le aziende, minacciano, ricattano, così le aziende perdono lavoro e lavoratori”. Per questo il gruppo di titolari di piccole aziende scesi in piazza oggi si augura “che le minacce e le intimidazioni finiscano”,

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