ROMA – “La discussione della segreteria unitaria di oggi è stata molto importante perché abbiamo condiviso l’importanza della partecipazione agli Stati Generali dell’economia, ma abbiamo bisogno di un passaggio più stringente, legato ad alcune emergenze a partire dal decreto rilancio”. Così Gianna Fracassi, vicesegretaria generale della Cgil, interpellata dalla ‘Dire’, dopo la riunione delle segreterie di Cgil, Cisl e Uil.
Ad esempio, spiega, “c’è il tema della cassa integrazione: siamo piuttosto preoccupati rispetto alla tenuta e alla durata degli ammortizzatori e chiediamo l’allungamento della moratoria dei licenziamenti, abbiamo poi chiesto un sostegno alla stagione contrattuale attraverso la detassazione degli aumenti”.
Per Fracassi c’è un rischio di rabbia sociale “se non si danno le risposte e la prima risposta è la protezione del lavoro perché è evidente che in questa fase abbiamo ottenuto uno straordinario investimento al sostegno al reddito, ma ora non si può non dare risposte alla prospettiva. Se non si coglie questa occasione avremo una condizione molto difficile sul versante sociale, quindi una discussione sulle risorse comunitarie e la loro programmazione è fondamentale perché ora si pone il tema della creazione di lavoro”.
“SERVE UN PIANO STRAORDINARIO PER DONNE E GIOVANI”
“Abbiamo una forte preoccupazione sul fronte dell’occupazione femminile e sugli effetti che puo’ avere sulle donne il quadro economico che è in deciso peggioramento”.
“Noi chiediamo al governo- spiega- un intervento molto forte, chiediamo che sul versante donne e giovani si pensi ad un piano straordinario per l’occupazione, un sostegno straordinario, perchè non si possono scaricare sulle donne del Paese gli effetti economici delle emergenza sanitaria”.
Quindi, prosegue Fracassi, “pensiamo che sia il tempo di un rafforzamento delle politiche dell’occupazione e delle politiche di condivisione”. Finora “sono stati messi dei cerotti, come i congedi e il bonus baby-sitter che si sono sempre scaricati sulle donne, ora- conclude- bisogna cambiare la prospettiva e mettere in campo strumenti che consentano una vera politica di condivisione”.
“DA BONOMI POSIZIONI ANTIQUATE”
“Diffido sempre di chi si presenta come moderno e indica gli altri come vecchi,