ROMA – #ATUTTOMONDO. Questo il titolo della rassegna stampa internazionale dell’Università degli Studi Internazionali di Roma – UNINT, frutto del lavoro congiunto di studentesse e studenti della Facoltà di Interpretariato e Traduzione e del blog di Ateneo. In collaborazione con l’agenzia Dire, ogni martedì e venerdì verrà diffuso sulla rete nazionale delle agenzie, sul sito e social della Dire.
Le settimane passano, la situazione pandemica mondiale pian piano cambia e in certi casi migliora, ma una consapevolezza resta: il Covid-19 ha portato, in questo 2020, delle trasformazioni così profonde e trasversali da farci chiedere continuamente “che aspetto avrà la nuova normalità post-Covid?”.
In Cina, è stato scoperto un potenziale vaccino in grado di generare una veloce e potente risposta immunitaria. Sviluppato dalla società cinese Can Sino Biologics (康希诺生物) l’Ad5-nCoV è stato uno dei primi vaccini contro il coronavirus ad essere sperimentato sull’uomo.
Il vaccino, tramite una versione indebolita di un comune virus del raffreddore, infetta le cellule umane ma senza scatenare una vera e propria malattia. Il fine è quello di rilasciare un frammento di materiale genetico del coronavirus all’interno del corpo, il quale fornisce istruzioni per la produzione della cosiddetta “proteina spike”, ovvero la proteina che consente al nuovo coronavirus di attaccare e infettare le cellule umane. L’obiettivo è rendere il sistema immunitario di una persona in grado di sviluppare gli anticorpi necessari a combattere questa proteina, proteggendo il corpo da un’eventuale nuova infezione. Per il momento, i ricercatori hanno testato l’Ad5-nCoV su 108 persone sane di età compresa tra 18 e 60 anni. I partecipanti sono stati divisi in tre gruppi e ad ogni gruppo è stata somministrata una dose bassa, media o alta del vaccino.
Due settimane dopo essere stati vaccinati, i partecipanti di tutti e tre i gruppi hanno mostrato un certo livello di risposta immunitaria al virus. Dopo 28 giorni, quasi tutti i partecipanti avevano sviluppato degli “anticorpi neutralizzanti”, in grado di “legarsi” al virus e di “inibirlo” così da impedirgli di infettare le cellule.