La ripresa dei trattamenti di Pma riaccende le speranze, “ma è una Babele”

ROMA – “Nella fase 2 stanno ripartendo i trattamenti di fecondazione assistita sospesi durante il periodo di lockdown. Questa è sicuramente una buona notizia per le tante coppie con problemi di fertilità che sognano di avere un figlio e che, per quasi tre mesi, non hanno potuto accedere ai percorsi di Procreazione medicalmente assistita (Pma) perché questi non rientravano nell’elenco delle cure urgenti stilato dal ministero della Salute”. Inizia così l’articolo di Raffaella Sirena, giornalista attiva nella rete DireDonne.

“Il blocco presenterà però il suo conto a fine anno: considerato che il 3% dei nati vivi sono procreati con Pma e che sono saltati circa 8 mila trattamenti al mese, si può stimare una probabile perdita di natalità mensile di circa 1500 bambini. In piena quarantena- continua Sirena- sia i ginecologi che le associazioni di pazienti sono stati d’accordo nell’interrompere gli appuntamenti in via prudenziale, poiché soltanto limitando gli spostamenti e l’accesso alle strutture cliniche sarebbe stata garantita la sicurezza di pazienti e operatori medici e sanitari. In una lettera inviata al ministro della Salute Roberto Speranza e agli assessori regionali competenti, alcune associazioni impegnate in prima linea nella tutela della fertilità – come Amica Cicogna, Gemme Dormienti Onlus, Hera Onlus, Sos Infertilità e Strada per un sogno Onlus – hanno sottolineato però la necessità di non pregiudicare in alcun modo la possibilità giuridica di accedere alle cure. Il rischio è che dalla sospensione dei trattamenti derivi la perdita di opportunità per quelle coppie che sono vicine al raggiungimento del limite di età e che vedrebbero così compromesso l’accesso alle terapie di riproduzione medicalmente assistita”.

LEGGI ANCHE: VIDEO | Pma, Muzii (Umberto I): “Con lockdown liste d’attesa che avevamo azzerato”

“Il progetto di genitorialità deve certamente avvenire in piena sicurezza- afferma Luisa Musto, cofondatrice di Strada per un sogno Onlus, intervistata da Sirena- e noi ci siamo da subito allineati con le raccomandazioni della Società europea di riproduzione umana e embriologia (Eshre), dunque è giusto riprendere ora che il quadro clinico è più chiaro e che le procedure sono condivise dalla maggioranza dei centri. Tuttavia, riteniamo non più procrastinabile un momento di sintesi unitario sul tema della procreazione assistita. L’ex ministro della Salute Lorenzin,

 » Continua a leggere su DIRE.IT…