LIEVE MIGLIORAMENTO DELL’ARIA NELLE CITTA’ MA VALORI CRITICI
Nel 2019 migliora leggermente la qualità dell’aria nelle 14 città metropolitane rispetto all’anno precedente, ma permangono valori critici che non sono sufficienti a garantire il rispetto dei limiti normativi in vigore. Nel periodo di lockdown, invece, complice il blocco del traffico, si registra un netto calo dell’inquinamento, soprattutto per il crollo del biossido di azoto. Così il Kyoto Club e l’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Consiglio Nazionale delle Ricerche nel III Rapporto ‘MobilitAria 2020’. In tutto ciò “il Dl Rilancio appena licenziato dal Governo si dimostra timido e insufficente a contrastare la crescita della congestione e del traffico”, denuncia il rapporto, avvertendo che “ora più che mai è necessario accelerare la giusta transizione verso la mobilità sostenibile”.
BRINDISI E CILE, ENEL ACCELERA USCITA DA CARBONE
Buone notizie per il clima. Enel chiude prima del previsto il Gruppo 2 della centrale termoelettrica Federico II di Brindisi, e anticipa anche la chiusura dell’impianto a carbone di Bocamina a Coronel, in Cile. Per l’impianto pugliese la società segnala che il ministero dello Sviluppo economico ha dato l’ok alla richiesta di stop del primo dei quattro gruppi dell’impianto, presentata a gennaio. Un passo che, segnalano dall’azienda, “rientra nell’impegno di Enel per la transizione energetica verso un modello sempre più sostenibile”. E per lo stesso motivo le unità I e II della centrale cilena si spegneranno la prima a fine 2020 anziché a fine 2023 e la seconda a maggio 2022 anziché entro il 2040. L’obiettivo a lungo termine di Enel resta la “completa decarbonizzazione del mix entro il 2050”.
COPERNICUS: INCENDI ‘ZOMBI’ IN CIRCOLO POLARE ARTICO
I satelliti monitorati dal Copernicus Atmosphere Monitoring Service stanno iniziando a rilevare roghi attivi nel Circolo polare artico, mentre la stagione Boreale degli incendi deve ancora prendere piede nell’emisfero settentrionale. Potrebbe trattarsi di pericolosi incendi ‘zombi’: se l’ipotesi venisse confermata vorrebbe dire che i roghi che la scorsa estate hanno devastato l’Artico non hanno mai smesso di bruciare, neanche nei mesi invernali, e ora hanno ripreso vigore.