ROMA – “La riapertura degli ambulatori in questo momento e’ solo sulla carta. La Regione ha dato delle indicazioni ma ogni Asl di fatto sta andando per conto suo, creando forti disuguaglianze sul territorio per l’accesso dei cittadini: alcuni ambulatori hanno gia’ cominciato a fare le visite, altri hanno aperto solo a determinate branche, alcuni stanno facendo ancora delle sperimentazioni – per esempio con la diagnostica per immagini – per vedere come va, e altri ancora riapriranno solo a luglio. Ma non c’e’ tempo: vanno recuperate un milione di prestazioni e bisogna aumentare l’offerta”. Cosi’ il presidente dell’Ordine dei Medici di Roma, Antonio Magi, interpellato dall’agenzia Dire in merito alle linee guida della Regione Lazio per Asl e ospedali per recuperare le prestazioni saltate a causa dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19. Il piano di rimodulazione dei servizi entrera’ a pieno regime a partire da mercoledi’ prossimo e prevede l’apertura di ospedali e ambulatori pubblici fino alle 22, anche il sabato (e alcuni la domenica), grazie a turni straordinari, ferie ridotte e assunzioni a progetto del personale medico, infermieristico e amministrativo.
“Siamo moderatamente soddisfatti perche’ l’attivita’ ambulatoriale sta cominciando a riaprirsi- prosegue Magi- ma non possiamo certamente dire che sia andata a regime. Troppi cittadini, per troppo tempo, sono stati abbandonati a loro stessi e stanno aspettando ancora di essere visitati, nonostante abbiano assoluta necessita’ di avere una consulenza specialistica. Quello che temiamo, ora, e’ che molti di loro potrebbero presentarsi negli ambulatori senza neppure prenotare, creando cosi’ assembramenti. La prossima settimana incontrero’ l’assessore regionale alla Sanita’, Alessio D’Amato, per cercare delle soluzioni che possano snellire un po’ le liste d’attesa, grazie al supporto della telemedicina”.
Secondo il presidente dell’Ordine dei Medici di Roma, pero’, i teleconsulti non sono la soluzione: “Il rapporto medico-paziente non puo’ basarsi su un collegamento via Skype- dice- il medico deve mettere le mani sul paziente. E poi come faccio a fare un elettrocardiogramma? Con un device posso monitorare il paziente a distanza, se gia’ ce l’ho in carico, ma chi compra quel dispositivo?”.
Per rifissare le visite ‘perse’ dai Cup, intanto, il criterio non sara’ quello della priorita’ nella data della prenotazione saltata, ma quello dato dal livello di fragilita’ dell’utente.