VIDEO | Calenda batte Renzi e attacca la sindaca Virginia Raggi: “Una vergogna”

Il leader di Azione, Carlo Calenda, intervistato dal direttore dell’agenzia Dire, Nico Perrone

ROMA – “Azione si opporra’ alla rielezione della sindaca Raggi, la peggiore nella storia della Capitale per incapacita’ gestionale, presunzione e impreparazione. Trovo veramente vergognoso che nel mezzo di una pandemia una sindaca invece di occuparsi della citta’ e dei tanti bisogni dei cittadini, in particolare nelle periferie, si dedichi a fare un’autopromozione che non ha alcuna possibilita’ di riuscita”. Lo ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, intervistato dal direttore dell’agenzia Dire, Nico Perrone. “Il punto vero”, secondo l’ex ministro, “e’ capire cosa vuole il Pd” per Roma. “Perche’ e’ chiaro che se il Partito democratico andra’ con il Movimento Cinque stelle, Azione non sara’ della partita. Questo per me e’ molto chiaro e come al solito il partito democratico non dice una parola. Il punto e’ che, come sul piano nazionale, cosi’ sul piano locale il Pd semplicemente non esiste”, conclude Calenda.

sondaggio

SONDAGGIO DIRE-EUROMEDIA: CALENDA SUPERA RENZI, TOTI, VERDI E SINISTRA

Azione di Carlo Calenda supera Italia Viva di Matteo Renzi, andandosi a collocare primo tra i partiti nati dopo le elezioni europee del 2019. E’ quanto emerge da un sondaggio Euromedia Research commissionato dall’agenzia Dire, condotto con 2mila interviste telefoniche e via web tra un campione prestratificato tra il 20 e il 21 maggio.
Azione, al 3,2%, supera Italia Viva ferma al 3. Calenda e’ cosi’ sopra a tutti gli altri partiti minori: Toti ha lo 0,8%; i Verdi l’1,5; Mdp 1%; Sinistra italiana 1,8.

CALENDA: “PREMIATO IL NOSTRO LAVORO, ORA LA CONTROPROPOSTA ECONOMICA”

 “Azione! si colloca sopra tutti i partiti piu’ piccoli, nati anche prima di noi. E’ un dato importante perche’ noi siamo nati davvero solo sei mesi fa”. Carlo Calenda e’ soddisfatto del consenso che Azione! sta raccogliendo. Prova ne e’ il sondaggio di Euromedia Research per Agenzia Dire, che attesta il suo partito al 3,2%, al di sopra, ad esempio, di Italia Viva fermo al 3%.

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