ROMA – “Zuccatelli ci ha dato delle risposte, non ha delegato le responsabilita’ a nessun altro, si e’ reso molto disponibile ad ascoltare le nostre istanze e ci ha dato la possibilita’ di aggiornarci e riaggiornarci. La riapertura dei consultori, ambulatori e poliambulatori di tutta la provincia di Cosenza e’ prevista per l’1 giugno. Quindi quel giorno dovremo aspettarci di andare davanti ai nostri consultori e trovarli aperti e, se cosi’ non fosse, il 4 giugno siamo le benvenute e i benvenuti per andare a confrontarci nuovamente con lui”. Cosi’ in diretta Facebook Vittoria Morrone, attivista del collettivo Fem.In all’uscita dall’incontro commissario dell’Azienda Sanitaria Provinciale (Asp) di Cosenza Giuseppe Zuccatelli, ottenuto in seguito all’occupazione simbolica del consultorio di via Popilia nella citta’ calabrese avvenuto due giorni fa. Al tavolo erano presenti, oltre a Zuccatelli e alla delegazione di due attiviste, anche il coordinatore provinciale dei consultori familiari Nicola D’Angelo.
“Rispetto alla riorganizzazione delle visite prenotate e annullate ci hanno detto tutte quelle annullate in questa emergenza saranno spalmate e ogni persona sara’ ricontattata e si rifisseranno gli appuntamenti da qui fino al 31 ottobre”, continua Morrone. Le “visite di controllo e di prevenzione”, specifica Jessica Cosenza, nella delegazione di Fem.In presente all’incontro, “andranno dall’1 novembre in poi”. Ma “se ci sono impegnative d’urgenza nuove saranno inserite prima”, specifica Morrone all’agenzia Dire. Tra i principali ostacoli alla riapertura di ambulatori e consultori, prevista per l’11 maggio in base all’ordinanza della governatrice Jole Santelli, la difficolta’ di operare sanificazioni, di fornire dispositivi di protezione sufficienti a operatori e utenti e di mettere a disposizione del personale sanitario la possibilita’ di effettuare tamponi.
LE 4 QUESTIONI POSTE DA FEM.IN AL COMMISSARIO DELL’ASP
“In tutte le ordinanze di Santelli c’e’ la riapertura di consultori e ambulatori a condizione che alcune misure vengano rispettate, come il distanziamento, la distinzione tra ingresso e uscita, i termoscanner- continua alla Dire Morrone- Misure che, di fatto, non sono ancora state implementate”. Per questo sulla riapertura dell’1 giugno il collettivo nutre “qualche dubbio”.