Ursula resta in piedi, Erdogan fa sedere solo i maschi

ROMA – Una vergogna quanto accaduto in Turchia. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, senza sedia costretta a mettersi di lato, mentre i due maschietti, il despota turco Recep Tayyip Erdogan e il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, se ne stanno comodi in poltrona. E se quanto accaduto è la conferma del disprezzo che simili personaggi nutrono nei confronti delle donne che non abbassano la testa e lo sguardo, altrettanto grave è stato il comportamento del Presidente del Consiglio europeo, che si è seduto a fianco dello zoticone senza protestare.

Ora c’è da sperare che quanti hanno indicato Michel per quell’incarico almeno si scusino pubblicamente per quel suo comportamento idiota, non solo per lo sgarbo nei confronti della Presidente von der Leyen. Ma perché Michel non ha compreso la valenza politica del gesto di Erdogan contro l’emancipazione delle donne, confermato dal fatto che ha deciso di ritirare la Turchia dalla Convenzione internazionale di Istanbul contro la violenza alle donne. Ma, ne sono certo – anche con l’esempio quotidiano che viene dalle colleghe dell’agenzia Dire, che sono maggioranza e svolgono il loro lavoro sempre a testa alta- saranno proprio le donne a soppiantare l’autoritarismo che nel mondo ancora cerca appigli.

E mi viene in mente Ethos, che consiglio, una bellissima serie televisiva turca incentrata proprio sulla profonda trasformazione in atto in Turchia, dove il vecchiume alla Erdogan sta cercando di soffocare la libertà delle donne che non vogliono essere rinchiuse nel recinto della sua ideologia. La serie si apre con la protagonista principale Meryem portata al pronto soccorso perché sviene di continuo. Peri, la psicologa che la prende in carico, capisce che c’è una relazione tra gli svenimenti e il fatto che la ragazza sia segretamente innamorata del suo datore di lavoro, pieno di soldi e vizi, dove fa la donna delle pulizie. Da qui si inizia ad articolare lo scarto tra una realtà familiare e socio-culturale subalterna apparentemente dominata dal neo-islamismo regressivo e la società civile occidentalizzata, culturalmente ‘avanzata’,

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