L’obiettivo è raccogliere un milione di firme, utilizzando lo strumento dell’Ice, Iniziativa cittadini europei, per obbligare l’Ue a modificare gli accordi commerciali con una sospensione, almeno temporanea, dei brevetti dei vaccini.
ROMA – ‘O i brevetti o la vita’. Ad accettare la sfida per il click day di domani e ‘sposare’ la causa dei ‘brevetti liberi’ per una Giornata Mondiale della Salute davvero speciale, ci sono artisti e personalità dello spettacolo e della cultura fra i più amati e popolari. Sono ben 31 a oggi, eccoli in ordine alfabetico: Giulia Anania, Stefano Bellotti Cisco, Daniele Biacchessi, Claudio Bisio, Dario Brunori Brunori SaS, Giulio Cavalli, Ascanio Celestini, Massimo Cirri, Comunità Officina, don Virginio Colmegna, Luigi Ferrajoli, Silvio Garattini, Ricky Gianco, Paolo Hendel, Germano Lanzoni, Maurizio Maggiani, Giovanna Marini, Paola Minaccioni, Moni Ovadia, Cochi Ponzoni, Marco Presta e Antonello Dose, David Riondino, Paolo Rossi, Marco Rovelli, Renato Sarti, Andrea Satta – Tetes de Bois, Guido Silvestri (Lupo Alberto), Bebo Storti, Dario Vergassola, Sofia Viscardi.
Un elenco ‘spettacolare’ che continua a crescere: si alterneranno nella diretta Facebook di domani dalle 18 alle 19.30 sulla pagina Facebook Right2cure/DirittoallaCura, con la conduzione di Vittorio Agnoletto, portavoce della Campagna Europea Diritto alla Cura. “Un click per liberare i brevetti dei vaccini dai superpoteri delle aziende farmaceutiche”, questa la parola d’ordine del Comitato italiano della Campagna europea Diritto alla Cura, che ha promosso l’iniziativa Facebook ‘Firmate la nostra petizione per la raccolta di un milione di firme cliccando qui, non c’è più tempo da perdere’.
“La carenza di quantitativi adeguati di vaccini, già gravissima per i Paesi poveri, rischia di avere pesanti ripercussioni anche per i Paesi ricchi- sostiene il Comitato in una nota- e l’allarme di alcune regioni come Veneto, Friuli, Umbria Puglia, Veneto, che hanno ‘finito le dosi’, ne sono drammatica riprova: è urgente spezzare il condizionamento delle aziende farmaceutiche e mettere i brevetti a disposizione delle aziende che ne abbiano le tecnologie. Solo così si potrà porre fine al vergognoso ‘balletto dei numeri’,