Kueng, Ratzinger e la Chiesa da riformare

AGI – Per capire bene il complesso rapporto tra Kueng e Ratzinger (e come potrebbe essere se non complesso, il rapporto tra due sapienti come loro) qualcuno sostiene che si debba fare un viaggio a Tubinga, cittadina a poca distanza da Stoccarda dove entrambi si trovarono a insegnare teologia, nel medesimo periodo.

Periodo che poi erano gli anni ’60 che, come si sa, a contestazione dello status quo non hanno mai avuto pari. Tubinga, a dispetto della sua atmosfera serena degna di una città ideale, non solo non faceva eccezione, ma era in testa a quel marasma.

Dicono i maligni, a questo punto, che le lezioni cattolicamente correttissime di Ratzinger affascinassero molti studenti, ma quelle dell’eterodosso suo amico-rivale ne affascinassero ancor di più. C’è della logica, in tutto questo, perché anche senza notare la mascella carismatica di Kueng non ci si può stupire del fatto che dei ventenni, allora come oggi come in qualsiasi altra epoca, preferissero il richiamo all’essere folli ed affamati a quello ad essere saggi e composti. Sennò che giovinezza è.

Abbiamo detto “amico-rivale”, ed è la verità. I due si sono sempre stimati e, c’è da ritenerlo, si sono anche voluti bene. Ma andare d’accordo è altra cosa. Soprattutto tra sapienti, perché la conoscenza potrà pure uni

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