“Un altro stupro a Ibiza”, resta in carcere Genovese

AGI – Il timore, alle feste di Alberto Genovese, era che qualcuno “finisse in overdose” perché le ragazze erano “drogate fino al midollo” e lui voleva che tutti coloro che gli ruotavano attorno fossero “drogati come lui”. Soprattutto le donne.

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 Alberto Genovese

Tutto ai party dell’imprenditore era estremo, anche il sesso, spinto fino al punto che le ragazze erano stordite e non ricordavano più quello che era successo loro. Fatti di questo tipo non più in un solo caso – quello ormai noto del 10 ottobre per cui Genovese è già in carcere – ma anche in un’altra occasione. A decidere la nuova misura cautelare nei suoi confronti per un altro stupro, dopo indagini della Squadra mobile di Milano diretta da Marco Calì, è stato il gip di Milano, Tommaso Perna, che lo ha scritto nell’ordinanza – notificata questo pomeriggio – in cui all’imprenditore viene contestata un’altra violenza sessuale, il 9 luglio scorso a ‘Villa Lolita’, casa vacanze di Ibiza.

La giovane vittima di questa seconda ordinanza aveva denunciato l’imprenditore anche per un’altra tentata violenza sessuale avvenuta a suo dire nel giugno 2020 (data imprecisata), ma l’episodio non è stato ritenuto sufficiente dal giudice, dal momento che

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