Zaia: “Sulle vaccinazioni il Veneto è sotto la media? Per scelta prudenziale”

VENEZIA – Il Veneto risulta essere a metà classifica per tasso di utilizzo delle dosi di vaccino anti- Covid ricevute, e sotto la media di utilizzo nazionale. Ma questo è per “una scelta prudenziale”. Lo chiarisce il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, intervenendo in conferenza stampa dalla sede della Protezione civile regionale a Marghera. “Noi possiamo superare le 20.000 dosi al giorno, se ci mettiamo i medici di base arriviamo a 45-50.000 dosi al giorno. Non abbiamo problemi a fare vaccini”, assicura Zaia. “Abbiamo una certezza su carta che arriveranno le forniture, ma prudenzialmente accantoniamo. Abbiamo una platea di persone che hanno avuto la prima dose… Voi avete presente trovarvi a dire alle persone che la seconda dose non c’è perché deve ancora arrivare?”.

LE PROSSIME ORE SARANNO CRUCIALI PER LA DEFINIZIONE DEL DPCM

“Le prossime ore saranno cruciali, affronteremo il tema del dpcm, un cambio di passo lo si intravede, ci è stato annunciato che ci confronteremo direttamente con il Governo e non avremo il solito last minute” spiega Zaia, anticipando che “domattina alle 9” ci sarà “un primo incontro con il ministro Gelmini”.

Nel primo pomeriggio di oggi, invece, è previsto un incontro con il ministro al Turismo Massimo Garavaglia, in cui si discuterà dei ristori. “Immagino ci sarà un approccio nuovo ai ristori e spero sia riferito al delta del fatturato. Di certo questo Paese dovrà votare altri scostamenti per ristorare quello che hanno perso le imprese”, afferma Zaia.

LA SCIENZA FACCIA CHIAREZZA SULLE SECONDE DOSI

Le ultime indicazioni dell’Ecdc “ci dicono che è possibile un allungamento della finestra tra la prima e la seconda dose, e che chi ha già avuto il Covid ha già avuto una risposta anticorpale e quindi non ha bisogno di due dosi, ma ne basta una” evidenzia il presidente della Regione Veneto, chiedendo alla comunità scientifica di fare chiarezza: “Davanti a così pochi vaccini è più opportuno fare due iniezioni a un cittadino o una iniezione a due cittadini?“. E poi,

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