Dopo il successo elettorale del 5 ottobre la coppia M5s-Pd, prima replica in Sicilia dell’alleanza che a Roma sostiene il governo nazionale, fa i conti con la legge dei numeri
PALERMO – Tempi duri per l’asse M5s-Pd che ha portato all’elezione di Maria Terranova a sindaca di Termini Imerese, nel Palermitano. Dopo il successo elettorale del 5 ottobre la coppia M5s-Pd, prima replica in Sicilia dell’alleanza che a Roma sostiene il governo nazionale, fa i conti con la legge dei numeri ed e’ costretta a cedere la presidenza e la vicepresidenza del consiglio comunale al centrodestra. A fronte del 42% raccolto da Terranova, infatti, la coalizione della sindaca ha messo insieme solo il 31,4% e così nel riparto proporzionale dei seggi tra le liste è il centrodestra, diviso e sconfitto nella corsa alla poltrona di primo cittadino, ad ottenere la maggioranza dei consiglieri comunali: le nove liste di centrodestra insieme raggiungono il 68,6%, pari a 11 consiglieri comunali, contro i cinque del M5s, del Pd e della lista civica a sostegno di Terranova, che quindi non ha la maggioranza in Consiglio.
La presidenza del Consiglio è cosi’ andata al forzista Francesco Caratozzolo, candidato sindaco di una coalizione che vedeva dentro anche la Lega. Per lui la maggioranza qualificata di nove voti. L’intesa con l’altro schieramento di centrodestra, che aveva sostenuto la candidatura di Anna Amoroso, ha portato Licia Fullone (Fdi) alla carica di vicepresidente.
“Mi è stata affidata una grande responsabilità – ha affermato Caratozzolo -. Il consiglio comunale è il luogo deputato alle scelte strategiche e quindi, nel rispetto reciproco dei ruoli affidati dagli elettori, garantirò il confronto democratico, avviando una stagione verso la quale i cittadini di Termini Imerese, ripongono grandi aspettative. Ringrazio i consiglieri che hanno riposto la loro fiducia nel mio operato. L’intero consiglio comunale sappia che opererò per il bene della nostra comunità”. La nota che annuncia l’elezione di Caratozzolo parla di un “nuovo fronte comune che si fonda su valori cattolici, moderati, riformatori e liberali”,