Il mondo della cultura si appella al governo: “Teatri e cinema non possono fermarsi”

ROMA – “Il teatro e il cinema non possono fermarsi perché sono la riserva invisibile di senso, per la vita pubblica e individuale dei nostri concittadini”. Così l’Associazione Cultura Italiae in un appello rivolto al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e al ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini. Il tentativo dell’associazione era quello di “scongiurare” l’approvazione delle misure contenute nel Dpcm che riguardano la chiusura di teatri, cinema e “altri fondamentali luoghi della cultura”, che sono poi entrate in vigore nella notte. Per il presidente dell’Associazione, Angelo Argento, queste chiusure produrranno conseguenze “nefaste sull’intero comparto culturale e sullo spirito dei cittadini“.

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Nell’appello, intitolato ‘Vissi d’Arte’ e che conta circa 19mila firme di adesione – in continuo aumento – Cultura Italie spiega che “i lavoratori dello spettacolo dal vivo hanno messo il loro straordinario e personale impegno per riaprire teatri e cinema nel pieno rispetto dei protocolli per la tutela della salute”. Sono infatti “luoghi sicuri dove il pubblico è seduto con mascherina e non parla durante la rappresentazione. L’uscita e l’entrata sono regolati e rispettano il distanziamento. Questi luoghi rappresentano oggi un esempio virtuoso di gestione degli spazi pubblici in epoca di pandemia“. Inoltre, “abbiamo riconquistato faticosamente il nostro pubblico, spesso titubante e confuso da una comunicazione altalenante e ansiogena, a riacquistare i biglietti, rassicurandolo sulla certezza degli spettacoli e sulla scrupolosa adozione di tutte le misure di sicurezza”.

Per quanto concerne i teatri, continua Cultura Italiae, “abbiamo riavviato l’attività di produzione degli spettacoli sospesi, investendo pertanto nuovamente per il loro riallestimento. Peraltro tutti i voucher emessi acquisiti per gli spettacoli se fossero annullati dovrebbero essere riemessi nuovamente per non gravare sulle casse dei teatri; abbiamo riprogrammato tournee, concerti, uscite cinematografiche assumendoci enormi rischi, investendo e scommettendo quindi anche sul futuro, malgrado lo stato di incertezza dominante; abbiamo fatto rientrare tutti i dipendenti dalla Cig,

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