ROMA – Traumi cranici da abuso decuplicati, violenza, nuove poverta’, isolamento, regressi scolastici, diagnosi mancate. Sono anche queste le conseguenze sui bambini della pandemia da Covid-19 e della chiusura, durante il lockdown, delle scuole e dei servizi sanitari e di assistenza sociale.
“Temi dei quali, al momento, ci si occupa molto poco, a vantaggio di altre problematiche, talvolta enfatizzate senza una reale motivazione scientifica”. L’allarme arriva Costantino Panza, coordinatore delle Pagine elettroniche di Quaderni dell’Associazione culturale pediatri (Acp).
Di Covid-19 e delle molte problematiche che il virus ha portato nella vita dei bambini si e’ discusso nel 32esimo congresso Acp, appena concluso, che quest’anno ha ospitato esperti nazionali e internazionali. “Si e’ parlato tanto della sindrome iper-infiammatoria, rara complicanza di Covid-19- prosegue Panza- che ha coinvolto e coinvolge pochissimi bambini rispetto a chi e’ maltrattato“, ribadisce Panza.
La lontananza da scuola, aggiunge Federica Zanetto, presidente Acp, per molti bambini ha significato “rinunciare all’unico pasto completo, ed essere esposti alle difficolta’ psicologiche e allo stress degli adulti“.
Negli Stati Uniti, spiega Perry Klass, pediatra e opinionista del New York Times, “l’emergenza Covid-19 ha determinato una perdita dei progressi educativi nei bimbi con disabilita’ dello sviluppo e uno stress estremo per le famiglie colpite da malattie, perdita del lavoro, poverta’ e insicurezza abitativa”.
Il pediatra statunitense ricorda che “i bambini hanno rappresentato solo il 10% di tutti i casi di Covid-19 negli Stati Uniti. Con oltre 200mila decessi da Covid-19- prosegue- ricercatori e medici ancora non si capacitano che i decessi tra i minori siano stati solo 100. I bambini- rincara Klass- hanno molte piu’ probabilita’ di morire per omicidi, annegamento o ustioni“.
Tratteggiando l’identikit dei bambini morti di Covid negli Usa, Klass evidenzia come “il 45% fosse ispanico e il 29% afroamericano: i loro genitori sono piu’ spesso lavoratori essenziali e vulnerabili, le famiglie vivono in poverta’ e senza accesso garantito all’assistenza sanitaria, e hanno sottostanti disparita’ di salute come l’obesita’”.
Passando all’Europa, Angel Carrasco, presidente della Confederazione Europea delle cure primarie pediatriche a Madrid, ricorda che in Spagna “il lockdown e’ iniziato il 15 marzo ed e’ stato particolarmente duro per i bambini. Anche noi- prosegue- abbiamo contato un significativo aumento delle lesioni non accidentali tra i minori,