A Napoli la didattica si fa al balcone, l’iniziativa del maestro Stornaiuolo

Passa sotto le finestre dei propri alunni e, partendo dalla lettura delle favole di Gianni Rodari, fa lezione a tutto il vicinato

di Flavio Russo

NAPOLI – Non solo proteste e recriminazioni contro la scelta del governatore della Campania Vincenzo De Luca di chiudere le scuole fino al prossimo 30 ottobre. A Napoli nascono forme di insegnamento alternativa alla Dad, la didattica a distanza, per garantire agli studenti la continuità negata dall’emergenza sanitaria. É il caso della Dab, la didattica ai balconi, messa in campo dal maestro Tonino Stornaiuolo: tra le strade della città Stornaiuolo, insegnante di storia e geografia di una quinta elementare alla scuola ‘Dalla parte dei bambini’, passa sotto le finestre dei propri alunni e, partendo dalla lettura delle favole di Gianni Rodari, fa lezione a tutto il vicinato.

“Era qualcosa che già avevo in testa da un po’ – racconta alla Dire Stornaiuolo -. La scuola dove insegno ha un’impostazione fondata sul portare il più possibile la didattica fuori dalle aule e nell’immaginare forme di insegnamento alternative. Da lunedì scorso – prosegue – stavo lavorando su Gianni Rodari, in occasione dei 100 anni dalla nascita che si celebreranno il prossimo 23 ottobre”. Poi giovedì seguente è arrivata l’ordinanza che chiude tutte le scuole campane: “Sono cominciati ad arrivarmi i messaggi dei bambini sconsolati per la chiusura delle scuole – ricorda il maestro – e quindi ho deciso di fare qualcosa per loro e per me, perché la mia paura era quella di non poter vedere i bambini per 5 o 6 mesi, come già successo, non volevo accettarlo”. E così ieri Stornaiuolo ha preso i libri di Rodari che stava leggendo ai ragazzi e, zaino in spalla, è andato a fare lezione: “Mi sono organizzato con i genitori e abbiamo fatto questa sorpresa ai bambini per i vicoli di Napoli. Abbiamo letto ‘Telegramma’ e ‘La fuga di Pulcinella’ – aggiunge -, due testi che hanno come filo conduttore il tema della libertà. Il compito che è toccato ai ragazzi è stato scrivermi cosa fosse per loro la libertà e di raccontare il giorno che si sono sentiti particolarmente liberi nella loro vita.

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