ROMA – Missione istituzionale ed imprenditoriale promossa da Brasilinvest, con il suo Presidente, Mario Garnero, tesa a focalizzare nuovi rapporti di cooperazione economica tra Italia e Brasile. Ieri a Brasilia, tra gli altri, due ‘faccia a faccia’ di alto livello con il ministro degli Esteri e quello della Salute. Nel nuovo orizzonte temporale post pandemia si è colta l’intenzione, da parte di alcune delle più importanti istituzioni brasiliane, di far conoscere e informare sui progetti di investimento, non solo quelli già varati, ma anche quelli auspicabili che si vogliono condividere costruttivamente, in un percorso virtuoso, con qualificati partner esteri, magari proprio italiani.
Agli incontri dell’ultimo giorno, con la supervisione dell’Ammiraglio Flavio Rocha, Segretario per le questioni Strategiche della Presidenza della Repubblica del Brasile, ha partecipato anche l’azienda tecnologica italiana Topnetwork spa. Con il Ministro della Salute, Eduardo Pazuello, si è parlato di possibili confronti su esperienze riguardanti i due Paesi, soprattutto nell’area delle nuove tecnologie applicate al settore sanitario.
A seguire quello tra il Ministro degli Affari Esteri, Ernesto Araujo, e Nunzio Bevilacqua, giurista d’impresa ed esperto economico internazionale, che al termine hanno espresso la comune volontà “di incrementare quantitativamente e, soprattutto, qualitativamente le relazioni economico-imprenditoriali con l’Italia”, partendo da una comunicazione che mostri, realisticamente le opportunità attuali del Paese definito dal ministro stesso assolutamente ‘business friendly’ e soprattutto fortemente legato all’Italia.
Insomma, più tavoli economici sui quali focalizzare tematiche e sviluppare progetti a cavallo tra Brasile e Italia, ma soprattutto una relazione basata su un percorso di medio/lungo periodo caratterizzato da quadri normativi chiari e fiducia negli investitori.
In un mondo che va sempre avanti “il restare fermi ci porta inevitabilmente a perdere posizioni- ha commentato Bevilacqua- ora c’è l’occasione per nuovi e virtuosi percorsi di cooperazione imprenditoriale tra Paesi con Dna particolarmente compatibili, per essere poi immediatamente reattivi e pronti a conquistare vantaggi competitivi alla ripresa delle attività globali”. Le tecnologie e le infrastrutture sono certamente strategiche ma, ha detto ancora il giurista d’impresa,