Resilienza e sviluppo sostenibile, le parole chiave del Festival della cultura tecnica

BOLOGNA – Resilienza. Assieme a sviluppo sostenibile. Sono le parole chiave della settima edizione del Festival della cultura tecnica, due mesi di eventi e iniziative ispirate ai 17 obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu, per spiegare ai ragazzi e alle famiglie dell’Emilia-Romagna le opportunità offerte da una istruzione a trazione tecnico-scientifica. Promosso a Bologna dalla Città metropolitana, il Festival arriva ai quattro angoli della regione, con più di 500 appuntamenti, in presenza e online, da Piacenza a Rimini. L’attenzione sui temi della formazione è talmente alta, che il progetto ha valicato anche i confini della regione e, domani e dopodomani, anche gli studenti di 19 classi di un istituto comprensivo di Avellino parteciperanno, assieme a più di 3.000 alunni bolognesi, alla Fiera delle idee online: è l’evento che tradizionalmente apre il festival sotto le Due torri con i ragazzi delle istituti tecnici, degli Its, degli enti di formazione professionale che spiegano, con simulazioni, laboratori e dimostrazioni, ai più piccoli, quelli che stanno per scegliere a quale scuola superiore iscriversi, cosa si fa in un istituto tecnico-scientifico e quali opportunità offre questo tipo di formazione.

Nelle passate edizioni l’incontro si svolgeva in un luogo fisico, quest’anno e’ la rete a ospitare le ‘pillole di cultura tecnica’ preparate dai ragazzi delle superiori per le dirette dei prossimi giorni (le clip rimarranno poi disponibili in rete). Un messaggio che si vorrebbe far arrivare forte e chiaro soprattutto alle ragazze, che ancora troppo spesso scartano percorsi scolastici e formativi di area tecnica, considerati appannaggio dei coetanei maschi.

PIÙ DEL 50% DEI BAMBINI DA GRANDE SVOLGERÀ PROFESSIONI CHE ANCORA NON ESISTONO

Del resto, la tecnologia sta trasformando radicalmente anche il mondo del lavoro, tanto che si calcola che più del 50% dei bambini che quest’anno iniziano a frequentare la scuola primaria svolgeranno delle professioni che ancora non esistono.

“Vogliamo parlare di resilienza e di riduzione del gap di genere”, spiega il consigliere metropolitano con delega alla Scuola, Daniele Ruscigno. “C’è grande necessità del sapere e delle competenze tecnico-scientifica.

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