Musica, MariTè K: “Con l’R&b canto la nuova Italia pensando al Congo”

La cantante, nata a Roma da genitori congolesi e oggi “barese d’adozione”, racconta all’agenzia Dire le sue grandi passioni: la musica e l’attivismo per i diritti umani

ROMA – “Come cantautrice, mi interessa dare voce a chi voce non ne ha, spingendo le persone a guardare oltre, a incuriosirsi. In questo trovo che la musica sia uno strumento potente perché agendo sulle emozioni raggiunge le persone con facilità“. Questo l’ideale alla base del lavoro di Marie Therese Ntumba Kabutakapua, in arte MariTè K. Nata a Roma 36 anni fa da genitori congolesi, oggi “barese d’adozione”, all’agenzia Dire racconta le sue due grandi passioni: la musica e l’attivismo per i diritti umani.

“Le mie radici sono in Repubblica democratica del Congo, un Paese dove da anni continua un terribile conflitto” racconta l’artista, che aggiunge: “Mi è sempre piaciuto cantare e quando sono diventata grande ho deciso di farlo anche per promuovere i diritti delle donne, le principali vittime di quella guerra”. Così nel 2010 MariTè K fonda la onlus Tam Tam d’Afrique e poi dal 2016 lancia il Night for Women, kermesse musicale in favore delle donne congolesi soggette a violenze sessuali a causa del conflitto. E poi c’è la carriera musicale, con due album già all’attivo, che si fondano sui generi di R&b, soul e afro soul: “Da bambina, mio padre mi ha fatto ascoltare di tutto, ma crescendo i miei punti di riferimento sono diventate Alicia Keys, India Arie ma soprattutto Harry Belafonte“. Generi che, ricorda la cantautrice, “nascono da contesti di sofferenze e cantano il dolore della gente. Nel mio ultimo album, ‘Telling Stories’, uscito quest’anno, ho deciso di declinare questi stili per narrare storie di tutti i giorni: la donna che per seguire l’innamorato decide di trasferirsi in Italia ma viene ingannata e finisce a fare la prostituta, oppure la vita delle seconde generazioni che in Italia hanno tanti doveri e pochi diritti”.

Storie che raccontano di un’Italia poco nota e spesso non ascoltata. “I media e la politica mancano di coraggio” dice l’artista.

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