ROMA – L’Unicef celebra la Giornata internazionale delle bambine e delle ragazze secondo il tema “My voice, our equal future“, ricordando l’importanza dell’uguaglianza di genere e di garantire uguali opportunità a ogni bambina e ragazza. “Dal 1995, la percentuale di giovani donne sposate da ragazze è diminuita globalmente da 1 su 4 a circa 1 su 5. Tuttavia, circa 12 milioni di ragazze si sposano ogni anno da bambine, 33.000 ogni giorno. La pandemia di Covid-19 rischia di aggravare questa situazione: 4 milioni di ragazze in più potrebbero essere a rischio di matrimonio precoce“, ha dichiarato Francesco Samengo, Presidente dell’Unicef Italia. “Per questo nel lottare contro questa pandemia, dobbiamo sfruttare l’opportunità di reimmaginare un mondo ispirato dalle bambine e dalle ragazze e di migliorare innanzitutto i sistemi scolastici per affrontare la violenza contro bambine e ragazze dentro e fuori le classi e sulle piattaforme digitali”, ha aggiunto.
L’Unicef riferisce che 13 milioni di ragazze tra i 15 e i 19 anni hanno subito uno stupro nella loro vita. Tra i 31 Paesi con dati di prevalenza a livello nazionale, la pratica delle mutilazioni genitali femminili è diminuita dal 47% di 25 anni fa al 34% di oggi. Ma i progressi sono ancora troppo lenti. Il rischio di violenza è alto anche per le bambine e adolescenti migranti e rifugiate, in particolare per coloro che affrontano la rotta del Mediterraneo centrale sole. Globalmente si è assistito a un aumento nel numero di bambine e ragazze non accompagnate che si spostano, spesso viaggiando attraverso rotte migratorie notoriamente pericolose, anche verso l’Europa. Eppure, sono tra le persone più ‘invisibili’ nella risposta europea per migranti e rifugiati, perché spesso nascoste all’interno di altre famiglie o gruppi, o che si identificano come maggiorenni. Date le difficoltà nell’identificazione, i casi risultano sottostimati dalle statistiche ufficiali.