Non solo tampon tax, a Bologna “stop all’iva pure su pannoloni e pannolini”

BOLOGNA –  Estendere la riduzione e il contenimento dei prezzi per gli assorbenti intimi femminili anche ai pannolini per i neonati e ai pannoloni per adulti, quelli usati per l’incontinenza. La proposta arriva sul tavolo del Consiglio comunale di Bologna, su suggerimento del consigliere centrista Gian Marco De Biase, intervenuto in commissione in occasione della trattazione dell’ordine del giorno che chiede di eliminare la cosidetta ‘Tampon Tax’, ossia la tassazione dell’Iva al 22% sugli assorbenti femminili. “Vorrei inserire nel testo dell’odg anche la possibilità di eliminare o, se non possibile, almeno di ridurre, l’Iva sui pannolini per neonati e sui pannoloni per adulti- dice De Biase- facendo un rapido calcolo si stima che l’Iva su questi prodotti incida annualmente dai 150 ai 200 euro e secondo me, anche in questo caso, è fuori da ogni logica apporre l’Iva su prodotti che sono essenziali per la popolazione”. La proposta del consigliere è accolta, sia dalla proponente del’odg, la dem Roberta Li Calzi, che da Emily Clancy (Coalizione civica), che invece ieri ha ‘invitato’ in Consiglio comunale due rappresentanti di Onde Rosa, associazione nazionale di ragazze tra i 14 e i 30 anni con l’obiettivo di raggiungere l’uguaglianza dei sessi. Uguaglianza che, secondo Carolina Faccini e Martina Gamella dell’associazione, si può raggiungere anche con l’eliminazione della tassa sugli assorbenti igienici, per la quale Onde Rosa ha già raggiunto 257.000 firme in tutta Italia con una petizione su change.org con lo slogan “Il ciclo non e’ un lusso”.

All’appello di Onde Rosa aderisce anche l’assessora comunale alle Pari opportunità, Susanna Zaccaria: “Non vi conoscevo, ma adesso ho subito firmato la vostra petizione e ribadisco il mio sostegno a questo ordine del giorno”, dice Zaccaria, che con la sua firma ‘digitale’ ha fatto salire il contatore delle sigle utili a Onde Rosa per poter portare la petizione all’attenzione del Governo (ne servono 300.000) e fare in modo che anche gli assorbenti diventino un bene essenziale e non di lusso, tenendo presente che -ad esempio- il tartufo in Italia è tassato al 5%.

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