Quante ore si passano in macchina per un tampone. L’Odissea dei drive in

AGI – Ore in coda ai drive in, giorni per avere il risultato, centralini telefonici in tilt, informazioni non sempre chiare, modalità e regole che cambiano con disorientante frequenza. I casi di Covid in Italia si impennano e in tutto il Paese è partita la caccia al tampone, ma il sistema (anzi, i sistemi, visto che ogni Regione fa a modo suo) sembra evidentemente in sofferenza.

Lo dimostrano i numeri: se è vero che ieri è stato ancora ritoccato il record di tamponi fatti, arrivato a 125mila in un giorno, la percentuale positivi/persone testate è in preoccupante crescita, dallo 0,5% di questa estate al 4,58% di ieri. Segno che i test non riescono più a prevenire le catene di trasmissione ed è cominciata la fase dell’”inseguimento” ai positivi, che sono sempre di più rispetto ai tamponi fatti.  

Il caso Lazio

Un problema emerso con chiarezza nel Lazio, che per prima ha puntato sul sistema dei drive in. Efficiente e sicuro nei mesi di bassa marea, ora che l’onda si ingrossa sembra segnare il passo: troppe macchine, troppe ore di coda, anche sei o sette, e tempi di attesa per avere il risultato che arrivano anche a 5 o 6 giorni, troppi per garantire un efficace contenimento. Per questo proprio oggi l’assessore D’Amato ha annunciato il potenziamento dei drive in, ad oggi a quota 38 in tutta la regione. L’obiettivo è quello di raddoppiare la rete, sia in modalità pedonale che con automobile, in particolar modo nella città di Roma dove ne sono previsti almeno altri 6 nei prossimi giorni.

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© AGF

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Per sgravare il sistema dall’enorme mole di tamponi da processare (solo ieri ne sono stati fatti 12mila) da pochi giorni la Regione ha aperto anche ai laboratori privati, anche se per ora solo per i test rapidi, cioè i tamponi antigenici in grado di dare il responso in meno di mezz’ora, usati da mesi negli aeroporti e da poco anche nelle scuole ma ritenuti ancora meno affidabili di quelli molecolari (in caso di positività serve la conferma con il tampone ‘standard’). Al momento sono 68 i laboratori accreditati, a tariffa concordata (22 euro), ma vista la domanda in aumento anche nel privato si rischia di attend

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