Tg Politico Parlamentare, edizione del 6 ottobre 2020

ALLA CAMERA IL GOVERNO INCIAMPA SULLE ASSENZE PER COVID

Il governo proroga lo stato di emergenza fino al 31 gennaio e dispone l’obbligo di portare sempre con se’ la mascherina. Il decreto che vara le nuove norme anticovid e’ pronto. Il ministro Roberto Speranza lo ha illustrato alla Camera e al Senato, ma a Montecitorio il governo ha subito una battuta d’arresto. La maggioranza non e’ riuscita a garantire il numero legale, ed il voto sulle comunicazioni del ministro e’ slittato a domani. Il Pd e il M5s danno la colpa alle assenze dei deputati dovute al covid. Sono stati oltre 40 gli assenti in aula perche’ positivi o perche’ costretti all’isolamento fiduciario. Per questo i partiti di maggioranza chiedono che le assenze siano conteggiate tra le missioni, che sono valide ai fini del numero legale. Per le opposizioni la defaillance di oggi e’ invece il segno di un problema politico. “Hanno tentato la forzatura e non ci sono riusciti”, dicono le opposizioni che invitano Conte a riferire in aula.

CONTE: IL LAVORO PER DISINNESCARE UNA BOMBA SOCIALE

In un futuro non molto lontano l’Italia rischia di avere 6 milioni di pensionati poverissimi, lavoratori duramente colpiti dalla crisi del coronavirus. Una “bomba sociale da disinnescare”. Confcooperative lancia l’allarme e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, all’assemblea dell’associazione, replica che “la stabilita’ dei redditi e dell’occupazione e’ la precondizione essenziale e necessaria per pensare a qualsiasi progetto di ripresa”. Ora c’è da pensare al Recovery Fund. “Vogliamo dialogare con le migliori energie del Paese”, dice Conte. “Vogliamo un’Italia migliore per i nostri figli e nipoti”.

INTESA SUL RECOVERY FUND, GUALTIERI ESULTA

L’Ecofin ha approvato il testo di compromesso sulla governance del Recovery fund presentato dalla presidenza tedesca. Soddisfatto il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che annuncia come l’accordo sia positivo per l’Italia. Nel 2021 potrà dunque arrivare un anticipo del 10 per cento dei fondi, circa 20 miliardi, per finanziare la manovra e i progetti del piano di rilancio.

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