ROMA – Non tutte le scarpe sono adatte a tutte le donne. Tra forma del piede, tipologia di arco plantare e patologie varie, scegliere il modello giusto è fondamentale per evitare traumi e dolori che, purtroppo, sono molto diffusi. Da un recente studio condotto dall’Institute of Health Sciences del Pakistan pubblicato su Health Science Journal è emerso infatti che l’86% delle donne prova dolori causati dai tacchi alti: in particolare, il 77,5% è affetto da dolori all’avampiedi, mentre il 6% associa il dolore alla zona centrale della pianta. Fenomeno che ha spinto sempre più donne a ribellarsi all’uso dei tacchi soprattutto quando viene imposto dalle aziende, come in Giappone, dove è nato il movimento #KuToo che ha coinvolto donne dello spettacolo e della cultura. Oltre a evitare tacchi più alti di 4 cm e limitare il loro utilizzo a meno di tre volte a settimana, secondo quanto riportato in una nota per ridurre i tempi di recupero in caso di infortunio gli esperti consigliano l’utilizzo della laserterapia.
I DISTURBI PIÙ COMUNI
“L’uso di scarpe con tacco alto influisce negativamente sul controllo neuromuscolare dell’equilibrio, con conseguente alterazione del sistema posturale. Studi cinematici e cinetici rivelano che indossare scarpe con tacco alto altera la deambulazione, la distribuzione pressoria plantare, le forze di reazione al suolo e le attività muscolari degli arti inferiori- afferma nel comunicato Angela Ravisato, dottoressa in podologia- Le alterazioni biomeccaniche e le deformità muscolo-scheletriche e ossee con maggiore incidenza sono le lesioni legamentose di caviglia, le degenerazioni articolari del ginocchio, dolori lombari e condizioni patologiche dell’avampiede. Il tacco alto provoca un aumento della pressione a livello della prima articolazione metatarso-falangea e a livello centrale dell’avampiede con diminuzione della pressione a livello del mesopiede e del tallone. Lo spostamento anteriore comporta rigidità del tendine d’Achille, instabilità articolare di caviglia e accorciamento dei muscoli del polpaccio”.
Una delle patologie più diffuse legate all’uso frequente dei ‘trampoli’ è l’alluce valgo, una deformazione delle dita con contemporanea sporgenza mediale del primo osso metatarsale. Le calzature troppe strette possono provocare il dito a martello, ovvero una deformità che assume un aspetto piegato in corrispondenza dell’articolazione centrale del dito stesso e si associa a dolore e callosità che nei casi più gravi possono ulcerarsi.