L’ultimo libro pubblicato da Ytali.com è frutto di una serie di conversazioni con giornalisti che seguono la politica italiana. Ma a Moltedo abbiamo chiesto anche di Trump
ROMA – “Raccontare la politica”. È l’ultimo libro pubblicato da Ytali.com, rivista on line che si occupa di cultura, questioni internazionali e politica italiana. Il libro è frutto di una serie di conversazioni con giornalisti che seguono la politica nostrana. Un racconto a più voci, messo insieme da Matteo Angeli e Marco Michieli, per spiegare cosa è diventata, oggi, la relazione tra politica e stampa. Tra le firme del giornalismo interpellate, in un racconto corale, anche quella del direttore della Dire, Nicola Perrone, cronista politico e parlamentare di lungo corso.
Ne parla con la nostra Agenzia Guido Moltedo, tra i fondatori del Manifesto, poi caporedattore di ‘Europa’, ora da alcuni anni direttore di Ytali.com. “Questo magazine- spiega Moltedo- ha sede a Venezia, quindi è una pubblicazione locale e al tempo stesso globale. E’ una pubblicazione molto radicata sul territorio ma aperta verso il mondo e verso l’Italia, nella fattispecie Venezia. Questo esperimento sta funzionando bene. Sono ormai cinque anni che lo facciamo, la rivista cresce e al tempo stesso edita dei libri. Siamo una piccola casa editrice che ha già pubblicato alcuni libri, altri sono in arrivo. L’ultimo che abbiamo pubblicato è ‘Raccontare la politica’, che raccoglie varie firme del giornalismo professionale”.
Il libro, dice il direttore di Ytali.com alla Dire, vuole raggiungere l’obiettivo di spiegare come viene raccontata la politica da noi giornalisti. Oggi in fondo non è molto diverso dal passato, la nostra è una interazione costante con la politica, quindi con il cambiamento della politica cambiamo anche noi, il modo in cui la raccontiamo e viceversa perché il racconto della politica influisce sulla politica stessa. Forse oggi, rispetto al passato, abbiamo meno influenza sugli accadimenti della politica, mentre prima gli organi di stampa avevano un peso molto maggiore per varie ragioni. Oggi intanto il ciclo di una notizia è una brevità incredibile: quello di cui parliamo oggi domani sarà già vecchio e questo ci mette duramente alla prova.