Il 60% dei bambini ha carenza di vitamina D

ROMA – “Il 60% dei bambini italiani ha una ipovitaminosi D: una carenza di vitamina D. Una percentuale molto alta che deve far riflettere noi clinici. I fattori di rischio sono: ridotta esposizione alla luce solare; elevata pigmentazione cutanea; allattamento al seno esclusivo senza profilassi; adolescenza e obesità”. Lo dichiara alla Dire Giuseppe Saggese, professore ordinario di Pediatria all’Università di Pisa (Unipi) e direttore responsabile di ‘Ripps’, la rivista ufficiale della Società italiana di Pediatria preventiva e sociale (Sipps). Il professore ha elaborato il decalogo della Vitamina D, pensato come guida pratica e sintetica per il pediatra.

Nello specifico il professore spiega che “anche il latte materno, perfetto da ogni punto di vista, ha un elemento di debolezza: non contiene quantità sufficienti di vitamina D. L’adolescenza- prosegue- è un periodo a rischio di ipovitaminosi D, perchè i ragazzi di oggi stanno molto chiusi in casa. Inoltre, anche i bambini e i ragazzi obesi possono avere meno vitamina D. I Pediatri devono fare molta attenzione al giusto apporto di vitamine. La D- conclude l’esperto- svolge un’azione precisa e specifica a livello scheletrico e, in caso di carenza, possono presentarsi problemi di rachitismo e un difetto di acquisizione di massa ossea”.

Ecco il decalogo della Sipps ‘La vitamina D e il pediatra’:

1) La vitamina D è un fattore importante per la salute del bambino e dell’adolescente;
2) La principale fonte di approvvigionamento di vitamina D è rappresentata dall’esposizione alla luce solare. La dieta fornisce quantità tracurabili di Vitamina D;
3) La maggioranza degli organismi scientifici internazionali considera come sufficienti/normali i valori di vitamina D (25-OH-D) = 30 ng/m (=75 nmol/L), insufficienti i valori compresi tra 20 e 30 ng/ml (50 – 75 nmol/L) e come indicativi di deficit quelli =20 ng/ml (= 50 nmol/L), (deficit severo = 12 ng/ml: =30 nmol/L);
4) E’ stata dimostrata un’elevata prevalenza di ipovitaminosi D (= 30 ng/ml = insufficienza+deficit) in età pediatrica. I principali fattori di rischio sono: ridotta esposizione al sole, elevata pigmentazione cutanea, allattamento al seno esclusivo senza profilassi, adolescenza, obesità, specifiche patologie (es. insufficienza epatica o renale), farmaci interferenti con il metabolismo della vitamina D (es.antiepilettici, corticosteroidi);
5) La vitamina D svolge un’azione favorevole e ben definita a livello scheletrico.

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