VIDEO | Moschini (Osservatorio Interuniversitario sugli Studi di Genere): “Alle elezioni regionali ‘femminicidio politico’”

ROMA – Nelle ultime elezioni regionali si è consumato un “femminicidio politico”. È il commento lapidario di Laura Moschini, docente di Cittadinanza, inclusione sociale e interreligiosa, sostenibilità all’università Roma Tre, socia fondatrice e componente del consiglio scientifico del Gio-Osservatorio Interuniversitario sugli Studi di Genere (composto dalla presidente Francesca Brezzi, Marisa Ferrari Occhionero e Mariella Nocenzi per La Sapienza, Elisabetta Strickland per Tor Vergata, Laura Moschini per Roma Tre), ai risultati delle ultime elezioni regionali, in cui le donne elette tra consiglieri regionali e governatori sono state 67 su 286, appena il 23% del totale.

LEGGI CI SONO, MA STIAMO TORNANDO INDIETRO

“Faccio mia questa espressione, utilizzata dalla coordinatrice degli Stati Generali delle Donne Isa Maggi, perché le donne vengono inserite nelle liste dai partiti solo per fare numero, poi di fatto i partiti non le appoggiano”, rincara Moschini, che, intervistata dall’Agenzia di stampa Dire, spiega come in questa ultima tornata elettorale ad essere emerso “con estrema chiarezza” sia “il problema della rappresentanza femminile, che si sta aggravando rispetto a tutta una serie di politiche, di leggi e di norme che sono andate avanti. Invece di produrre i risultati voluti, si sta anche tornando indietro”. Le “leggi ci sono e servono”, le “quote sono fondamentali”, ma per la docente “se non vengono fatte funzionare” bisogna anche “applicare delle sanzioni. Le donne- sottolinea la socia fondatrice di Gio- devono smettere di fare le portatrici d’acqua, le assistenti di chi si vuole candidare. Oppure di accettare di essere scelte solo se corrispondono a un ideale maschile”.

IN POLITICA DONNE OMOLOGATE A UOMINI O ‘IPERSESSUATE’ 

Due, in particolare, i modelli a cui spesso le donne sono costrette a rispondere: l’ideale di “omologazione al modello maschile“; o, al contrario, quello di “identificazione con un modello ipersessuato” – quello che “Perkins Gilman definiva ‘over-sexed’ – complici “le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione e le immagini delle donne che vengono veicolate sui social. Le candidate messe in lista- fa notare l’esperta- spesso corrispondono a questi modelli che gli uomini desiderano che loro rivestano”.

 » Continua a leggere su DIRE.IT…